IPPOPOTAMO (dal gr. ἵπποπόταμος "cavallo di fiume"; lat. scient. Hippopotamus Linn., 1758; ted. Flusspferd)
Genere più conosciuto della famiglia omonima (Hippopotamidae Gray, 1821). Gl'Ippopotami sono Ungulati Artiodattili non ruminanti, di statura grande o media, dalle forme massicce, rivestiti di pelle spessa e nuda, con testa pesante e muso largo e carnoso, narici in posizione superiore rispetto a questo, occhi situati molto in alto rispetto alla testa, orecchi piccoli, arti bassi o di altezza media, relativamente grossi, con 4 dita che toccano tutte più o meno terra, e le mediane delle quali sono tra loro riunite da una membrana interdigitale; coda breve, carnosa, compressa lateralmente e munita di setole alla punta. Gl'incisivi e i canini sono ad accrescimento continuo. Gl'incisivi superiori hanno decorso semicircolare in basso; gl'incisivi inferiori decorso rettilineo in avanti; i canini inferiori semicircolare in alto.
Presentemente la famiglia è limitata all'Africa; nel Pleistocene abitava tutta l'Europa meridionale-centrale, e l'Asia meridionale fino all'India. È suddivisa in 2 generi.
1) Ippopotamo. Di statura grande, m. 4 di lunghezza, 1,15 di altezza alla spalla, kg. 3000 di peso. Pelle grigia brunastra chiara con chiazze di colore carnicino chiaro. Bocca con 2 incisivi inferiori su ciascun lato. Vive, rappresentato da una specie suddivisa in 7 sottospecie (1930), lungo i fiumi persistenti, con ricca vegetazione. Passa la giornata in acqua; di notte si pasce di piante acquatiche, papiri, giunchi e va a terra in cerca di erba onde riesce spesso dannoso anche ai campi coltivati. Gregario e guardingo, dai movimenti lenti, l'Ippopotamo è pure capace di rapidissime corse, se spaventato o irritato. Nelle colonie italiane si trova nel Setit in Eritrea e nel Giuba e Uebi in Somalia.
2) Ippopotamo pigmeo (Choeropsis Leidy 1853) della statura d'un grosso cinghiale, con arti più alti, con pelle bruna cupa, dai movimenti abitualmente più svelti, buon corridore e saltatore; ha un incisivo inferiore su ciascun lato. Abita in una sola specie la Liberia e la Nigeria meridionale, preferendo le correnti d'acqua limpida nei boschi.
Bibl.: O. de Beaux, Zool. Anz., XL, Lipsia 1912, pp. 227-33; R. J. Pocock, in Proc. Zool. Soc., Londra 1923, pp. 531-35; V. Tedesco Zammarano, Le colonie italiane. Fauna e caccia, Roma 1930, pp. 115-117, 199-200.