IPPONE ("Ιππων, Hippon)
Pensatore greco del sec. V a. C., nato a Samo o a Reggio (Magna Grecia) e probabilmente vissuto ad Atene nell'età di Pericle. È noto per aver rimesso in onore la concezione di Talete, ormai vecchia di quasi due secoli, dell'acqua come principio di tutte le cose. Alla presenza dell'acqua, o più in generale dell'elemento umido, nel corpo umano, egli attribuiva la vita e la percezione: ed anche altre sue concezioni attestano il suo interesse per le ricerche mediche. Fu tra i varî filosofi che l'antichità considerò negatori della religione, e chiamò ἄϑεοι. Ma Aristotele lo spregiò, e Cratino lo mise in burla in una sua commedia, Gli onniveggenti.
Bibl.: Per le testimonianze e i frammenti v. H. Diels, Die Fragmente der Vorsokratiker, I, 4ª ed., Berlino 1922; su di essi, id., in Sitzungsber. d. Berl. Akad., 1891, parte 2ª, pp. 575-83 e in Archiv. f. Gesch. d. Philos., IV (1891), pp. 652-53. Inoltre: Schleiermacher, Sämtliche Werke, III, iii, Berlino 1835, pp. 403-10; E. Wellmann, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII, col. 1889.