Giurista (Bologna 1450 - ivi 1529). Dottore in utroque nel 1480, insegnò nello studio bolognese dal 1482 al 1524, con varî lunghi intervalli dedicati all'attività forense e all'esercizio di cariche pubbliche. Lasciò: Consilia e Singularia di varia giurisprudenza; trattazioni monografiche intorno a molti argomenti di diritto civile, penale e canonico, per lo più in forma di commento a singoli titoli del Digesto, del Codice e delle Decretali; e una Practica causarum criminalium (1526-29, col soprattitolo Averolda dal nome del dedicatario A. Averoldi), che è l'opera conclusiva della sua lunga esperienza di insegnante, di avvocato e di giudice, e che gli dà un posto personalissimo tra i criminalisti del Rinascimento.