IPPOCRATE di Gela
Tiranno di Gela, succeduto al fratello Cleandro intorno al 498 a. C. Tenne il governo dello stato per sette anni circa, ed estese il dominio di Gela, sottomettendo le città di Callipoli, Nasso, Zancle, Leontini. Formò un vasto stato che stringeva da ogni parte Siracusa. I profughi Samî, venuti in Sicilia, occuparono Zancle (v. anassila), e I., invece di pensare a cacciarli, stipulò con loro accordi che si conclusero con lo sterminio degli Zanclei. Indi volse le armi contro Siracusa, la vinse sull'Eloro, e si accampò sotto la città. Essendosi però interposte Corinto e Corcira, I. s'indusse a levare l'assedio, contentandosi d'ottenere la cessione di Camarina. Cadde indi a poco sotto Ibla, combattendo contro i Siculi (v. gelone).
Bibl.: A. Holm, Storia della Sic. nell'ant., trad. ital., I, Torino 1896, p. 379 segg.; E. A. Freeman, Hist. of Sic., II, Oxford 1891, p. 104 segg.; G. Busolt, Gr. Gesch., II, 2ª ed., Gotha 1895, p. 782 segg.; K. J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., II, i, Strasburgo-Berlino 1914, p. 70; ii, 1916, pp. 162 segg., 167; L. Giuliano, Ippocrate, in Rivista di st. antica, 1908; Lenschau, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII, 1913, col. 1777; L. Pareti, Studi Siciliani ed Italioti, Firenze 1914, p. 31 segg.