IPPI di Reggio (῎Ιπυς, ‛Ιππεύς, ῎Ιππυς e altre varianti)
Storico greco d'Italia. Ci è conosciuto da una notizia di Suida e da scarsissimi frammenti. Secondo Suida sarebbe vissuto al tempo delle guerre persiane e per primo avrebbe scritto di cose siciliane in un'opera poi riassunta da un certo Myes. Altre sue opere sarebbero state dedicate alle fondazioni delle città greche d'Italia (κτίσις 'Ιταλίας), a una cronografia (Χρονικά) e forse all'Argolide, se il titolo è esatto.
Non c'è parola della notizia di Suida che non sia stata contestata; e certo taluni elementi di questa biografia vanno riferiti non a I., ma a Ipponatte. Resta da vedere se, come ha sostenuto soprattutto lo Jacoby, anche il riferimento di Ippi al sec. V a. C. sia erroneo, ed egli invece sia storico del sec. III a. C. Ma che un frammento calcoli insieme per olimpiadi e per arconti non prova nulla contro il sec. V, dato che noi sappiamo che I. fu rielaborato più tardi da Myes: e mettere in dubbio il particolare su Myes è arbitrario. Altrettanto arbitrario è ritenere che una leggenda su Epidauro e i suoi miracoli sia ellenistica, perché si trova in una stele di Epidauro del sec. III (che per di più non contiene una versione più antica, ma evidentemente più recente). Nel complesso non si vede ragione per contestare che I. sia del sec. V, anche se della sua personalità non si lascia cogliere altro che il comune interesse per il pitagorismo: pitagorico era anche forse il suo epitomatore. I frammenti ancora in C. Mueller, Fragmenta Historicorum. Graecorum, II, p. 12 segg.; e inoltre Oxyrhynchos Papyri, II, 221, col. VI, 3.
Bibl.: F. Jacoby, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., col. 1927 segg., e contra W. Schmid, Griech. Literaturgeschichte, I, ii, Monaco 1934, p. 701 segg. V. inoltre R. Herzog, Wunderheilungen aus Epidauros, in Philologus, Suppl. XXII (1931), p. 77 segg.