IPPARCHIA (‛Ιππαρχία, Hipparchĭa)
Nata a Maronea, in Tracia, sposò il cinico Cratete di Tebe (v.), per entusiastica infatuazione verso il movimento cinico, benché tale matrimonio - a cui le antiche fonti (per es., Diogene Laerzio, Suida) attribuiscono i tratti più urtanti dell'impudenza, ἀναίδεια, cinica - la facesse cadere, agli occhi dell'alta classe sociale da cui discendeva, nell'abiezione. Essa tuttavia convertì al cinismo anche il fratello Metrocle, che divenne perciò scolaro del cognato Cratete.
Bibl.: v. F. Schwartz, Charakterköpfe der griech. Literatur, Lipsia 1919; H. v. Arnim, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII, col. 1662.