ipotonia
Diminuzione del tono muscolare, cioè della resistenza alla mobilizzazione passiva e allo stiramento di un muscolo rilasciato, e dell’attivazione (intermittente o costante) dei muscoli del tronco e di quelli prossimali degli arti, per il mantenimento della postura. L’i. può essere causata da: danni dell’SNC (sofferenza durante il parto e sindromi malformative, malattie del cervelletto), danni del midollo spinale (traumi, poliomielite), malattie dei nervi periferici (neuropatie, miastenia) e infine malattie muscolari (distrofia). Esistono forme particolari di i., con eccessiva lassità dei legamenti, come la sindrome di Marfan e quella di Elhers-Danlos. Dopo un accurato esame obiettivo neurologico, le cause di i. vanno cercate con l’ausilio di analisi chimiche degli enzimi muscolari, biopsie del muscolo, EMG, EEG. La valutazione del tono muscolare del lattante e del bambino richiede particolari test nell’esame obiettivo neurologico: per es., si solleva il lattante prono e, se vi è i., testa e arti ciondolano; quando il bambino viene scosso ha ampi movimenti degli arti ‘a battito d’ali’; la postura del lattante ipotonico è ‘a rana’ e con mobilità eccessiva di anche e caviglie. I neonati con i. hanno spesso altri deficit motori: per es., nell’atrofia muscolare spinale si accompagna areflessia. Il bambino ipotonico con difetti delle vie motorie ha solitamente gambe estese o ruotate all’interno, flessione dorsale del piede e delle dita, scarsa motilità spontanea. Nell’ambito delle patologie ipotoniche pediatriche, si ricorda l’i. assiale, limitata alla muscolatura della colonna vertebrale e dei cingoli, escludente gli arti (che anzi spesso sono ipertonici): è tipica di alcuni difetti congeniti del metabolismo e di alcune paralisi cerebrali postnatali. Nella sindrome di Lowe (malattia congenita trasmissibile legata al cromosoma X), l’i. causa problemi nella postura della testa e nell’alimentazione (in seguito alla difficoltà di succhiare), lo sviluppo motorio (spec. l’apprendimento della deambulazione) è in genere molto ritardato; in questi soggetti dall’infanzia all’adolescenza l’i. dei muscoli dorsali favorisce lo sviluppo di scoliosi, quella degli addominali ernie e laparocele. Nelle lesioni acquisite del cervelletto l’i. è più evidente nelle lesioni acute rispetto a quelle croniche: in quelle recenti si notano, per questo motivo, anche asimmetrie posturali, l’estensione passiva del collo e la flessione delle ginocchia.