ipolattasia
Deficit di produzione dell’enzima lattasi necessario per il metabolismo del lattosio, uno zucchero presente nel latte e nei derivati. La molecola del lattosio è troppo grande per essere facilmente assorbita dalle pareti intestinali, così che senza l’enzima lo zucchero rimane all’interno dell’intestino, dove i batteri iniziano a metabolizzarlo, con produzione di gas per fermentazione. A seconda della quantità ingerita, inoltre, il lattosio non digerito può aumentare la pressione osmotica all’interno del colon, ostacolando il riassorbimento dell’acqua: ciò può causare diarrea, uno dei possibili sintomi (insieme alle flatulenze e ai dolori addominali) dell’intolleranza al lattosio. La diagnosi è relativamente semplice, anche se talvolta alcuni sintomi possono essere confusi con altre intolleranze o con l’allergia al latte (che è di natura completamente diversa). Solitamente la produzione dell’enzima finisce tra i due e i cinque anni. La produzione di lattasi nell’età adulta si è evoluta in tempi relativamente recenti (tra i 6 e 7 mila anni fa): una mutazione nel cromosoma 2 (dominante nella trasmissione ereditaria) ha fatto sì che in alcune popolazioni (e in particolare nei Nordeuropei) il metabolismo del lattosio sia attivo anche dopo lo svezzamento. Molto probabilmente ciò è avvenuto in corrispondenza dell’introduzione dell’allevamento di animali, che può aver reso selettivamente vantaggiosa la capacità di digerire il lattosio. Attualmente, la frequenza dell’intolleranza al lattosio va dal 2% tra la popolazione svedese, fino al 100% dei nativi americani. Proprio per la bassa incidenza tra gli Europei e gli Americani di origine europea, l’ipolattasia è considerata una condizione patologica, anche perché il lattosio è presente in numerosi cibi (anche come additivo) che fanno parte dell’alimentazione nordeuropea. Non esiste una vera e propria cura per l’ipolattasia, e controllare la dieta rimane il rimedio migliore per evitare i disturbi. Nel caso sia assolutamente impossibile evitare l’ingestione di lattosio, si può comunque assumere l’enzima come integratore della dieta.
→ Alimentazione. Intolleranze alimentari