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IPNOTICI

di Leonardo DONATELLI - Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
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IPNOTICI (XIX, p. 481)

Leonardo DONATELLI

Dopo l'avvento dei barbiturici e l'introduzione in terapia del Veronal e degli altri derivati, gli studî si sono indirizzati a ricercare quali di questi composti meglio rispondano alle esigenze pratiche. Alcuni dei derivati barbiturici, quelli ad azione immediata, intensa e di breve durata, sono stati di recente usati con successo non più come ipnotici (che richiedono invece azione blanda e prolungata) ma come narcotici, specie per somministrazione endovenosa.

Circa il meccanismo di azione degli ipnotici barbiturici, notevoli studî sono stati compiuti negli ultimi anni, ma non si è ancora pervenuti a risultati conclusivi. Questi farmaci, pur avendo un'azione deprimente sulle funzioni del sistema nervoso centrale, sembra che alle dosi ipnotiche agiscano stimolando direttamente o indirettamente il centro del sonno, situato nell'ipotalamo e più precisamente nella parte posteriore del terzo ventricolo, il quale per una inibizione attiva o forse anche per una neurosecrezione porterebbe all'abolizione di tutti gli impulsi diretti verso la corteccia cerebrale, isolandola (paralisi corticale secondaria) e quindi generando lo stato di sonno. L'uso dei barbiturici non è scevro di gravi inconvenienti e quindi la loro vendita viene fatta solamente dietro presentazione di ricetta medica.

L'intossicazione (barbiturismo acuto) che si determina è caratterizzata da uno stato comatoso, contro il quale si lotta con analettici bulbari e con farmaci risveglianti quali la picrotossina, il cardiazolo, la coramina, la stricnina, a dosi refratte e proporzionate alla gravità dell'avvelenamento. La lavanda gastrica può essere fatta fino a che non è comparso il coma, cioè quando l'individuo è ancora sveglio e cosciente.

Vedi anche
fleboclisi Tecnica di somministrazione endovenosa di soluzioni acquose variamente composte. Si attua introducendo in una vena superficiale un ago raccordato al recipiente della soluzione mediante un tubicino flessibile. acido barbiturico Derivato della pirimidina, detto anche anche malonilurea, contenente 3 atomi di ossigeno, con Formula. Polvere cristallina, bianca, di sapore amaro; si comporta come un acido monobasico e si ottiene per condensazione dell’urea con l’acido malonico o con i suoi esteri; è impiegata nell’industria farmaceutica ... stricnina Alcaloide, di formula C21H22N2O2, presente, insieme a brucina, vomicina ecc., nei semi di varie specie di piante Loganiacee del genere Strychnos, dai quali si ottiene per estrazione con solvente in presenza di calce: è una sostanza cristallina, incolore, molto amara, fortemente tossica, con azione convulsivante ... intossicazione Stato morboso, acuto o cronico, dovuto all’azione svolta sui tessuti dell’organismo da sostanze per sé stesse nocive, o divenute tali per particolari condizioni (concentrazione elevata, diminuzione dei normali poteri organici di difesa, alterazione della crasi sanguigna ecc.). A seconda che la sostanza ...
Categorie
  • FARMACOLOGIA E TERAPIA in Medicina
Vocabolario
ipnòtico
ipnotico ipnòtico agg. e s. m. [dal lat. tardo hypnotĭcus, gr. ὑπνωτικός, der. di ὑπνόω «far dormire»] (pl. m. -ci). – 1. a. Sonnifero, che determina il sonno: sostanze i., sostanze chimiche appartenenti alla classe degli alcoli, delle...
ipnotista
ipnotista s. m. e f. [der. di ipnotismo] (pl. m. -i), non com. – Chi ipnotizza (più com. ipnotizzatore); chi si occupa di ipnotismo.
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