iperliberismo
s. m. Liberismo eccessivo, privo di ogni forma di controllo.
• Può essere questa la stagione per scrollarsi di dosso certi canoni di pensiero, rispetto ai quali l’iperliberismo che ha trionfato anche da noi non è certo innocente, che hanno finito per svilire nella considerazione generale quelle forme di lavoro che non fossero autonome o ad alto tasso di intrapresa personale. (Guelfo Fiore, Europa, 23 dicembre 2011, p. 1, Prima pagina) • Se la teoria delle due sinistre non serve più, perché non trarre dalle primarie la spinta a costruire un solo, grande partito del centrosinistra di governo? «Il nostro partito è nato per riaprire la partita e farne un soggetto della trasformazione. Vorrei condividere l’obiettivo di un grande partito popolare, innovativo, legato al lavoro e attraversato dai giovani. La natura del Pd mi pare ancora incerta: non si lega l’iperliberismo di [Matteo] Renzi con il riformismo socialdemocratico di [Pier Luigi] Bersani. La sinistra del futuro sarà plurale, contrasterà l’individualismo con la solidarietà e con il valore dei corpi intermedi» (Nichi Vendola intervistato da Claudio Sardo, Unità, 23 novembre 2012, p. 2) • La politica industriale non piace alle aziende. Dicono che così si mina la libertà d’impresa. Come rispondete? «In Germania c’è un piano per l’automobile concordato da governo, aziende e sindacati. Da noi non c’è mai stato nulla di simile. In Germania l’economia va. Noi invece con l’iperliberismo siamo arrivati al punto che vivono sotto la soglia di povertà anche quelli che il lavoro ce l’hanno» (Maurizio Landini intervistato da Paolo Griseri, Repubblica, 25 agosto 2014, p. 4).
- Derivato dal s. m. liberismo con l’aggiunta del prefisso iper-.
- Già attestato nella Repubblica del 12 gennaio 1986, p. 29, Economia.