IPERIDE
(῾Υπερειᾒδης) Ηψπεριδεσ). − Oratore ateniese, nato nel 390-389 a. C., educato alla scuola di Isocrate e di Platone, amico e avvocato dell'etera Frine che difese in un famoso processo d'empietà. Si oppose, insieme a Demostene, a Filippo e ad Alessandro; fomentò la guerra lamiaca. Arrestato dai fedeli di Antipatro fu ucciso a Kleonai nel 323 a. C.
Le fonti antiche descrivono I. come un uomo elegante, voluttuoso e goloso. Una base di una statua dell'oratore, ora perduta, era firmata da Zeuxiades, discepolo di Silanion (Plin., Nat. hist., xxxiv, 51).
Un'erma doppia con i ritratti di un uomo e di una giovane donna presenterebbe, secondo alcuni, i volti di I. e di Frine, secondo altri di Aristippo (v.) e della figlia Arete. Il problema, in mancanza di dati precisi, non può essere risolto.
Il ritratto maschile, del quale, rimangono sei repliche, apparteneva, nell'originale, ad una statua seduta come mostrano le caratteristiche di un esemplare ora nel Museo Archeologico di Firenze.
Le caratteristiche stilistiche delle repliche permettono di considerare l'originale, dal quale derivano, di scuola attica e di datarlo alla fine del IV sec. a. C.
Bibl.: E. Loewy, I. G. B., n. 483; J. J. Bernoulli, Griechische Ikonographie, II, Monaco 1901, p. 59; F. Poulsen, in Mon. Piot, XXI, 1913, p. 47 ss.; E. Schmidt, in Jahrbuch, XLVII, 1932, p. 296; J. Crome, in Arch. Anz., L, 1935, c. i ss.; id., in Arch. Anz., L, 1935, c. 377 ss.; L. Laurenzi, Ritratti Greci, Firenze 1941, p. 112, n. 58; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner u. Denker, Basilea 1943, p. 108; V. H. Poulsen, Les Portraits Grecs, Copenaghen 1954, p. 49, n. 21.