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IPERCLORIDRIA o iperacidità

di Leonardo Alestra - Enciclopedia Italiana (1933)
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IPERCLORIDRIA o iperacidità (dal gr. ὑπερ "oltre" e cloridrico [acido])

Leonardo Alestra

Affezione gastrica caratterizzata da un aumento considerevole della secrezione d'acido cloridrico. Può esistere senz'alcuna alterazione organica dello stomaco (dispepsia acida) ed è dovuta allora a una neurosi gastrica secretoria; ma può essere sintomatica di un'altra malattia: l'ulcera gastrica. Negl'individui normali l'acido cloridrico libero contenuto nello stomaco nell'acme della digestione d'un pasto di prova si mantiene al disotto del 2 per mille; nell'ipercloridria può arrivare al 2,5-3,5 e più per mille.

I disturbi consistono in bruciori intensi o veri dolori allo stomaco (pirosi idroclorica), eruttazioni acide, talvolta vomito di materiale acido. Il senso di bruciore per lo più si manifesta 3 o 4 ore dopo il pasto, in un periodo cioè in cui lo stomaco è già quasi vuoto, mentre la forte secrezione acida non è cessata. Esso s'attenua con una nuova ingestione di cibo. Nella cura dell'ipercloridria essenziale la dieta dovrà essere regolata in modo da evitare i cibi irritanti (alimenti molto salati, acidi, aromi, bevande alcooliche, caffè). Si daranno: latte, uova, carne, pesci, burro, purè di legumi e di verdure, poco pane abbrustolito. In molti casi è utile l'olio d'oliva per la sua azione inibitrice sulla secrezione. Tra i rimedî medicamentosi: per neutralizzare l'acidità gastrica si daranno gli alcalini (bicarbonato di sodio, magnesia usta) un'ora dopo i pasti. Utili sono pure le acque alcaline (Sangemini, Karlsbad, ecc.). Per diminuire la secrezione esagerata si userà la belladonna o il suo principio attivo, l'atropina, prima dei pasti. Nei casi gravi riescono opportune le lavande gastriche eseguite al mattino con una soluzione di bicarbonato sodico all'1%. È importante istituire anche una cura generale, specie quando vi sono sintomi di neurastenia generale.

Vedi anche
duodeno Porzione fissa dell’intestino tenue lunga circa 25 cm, a forma di C, che abbraccia nella sua concavità la testa del pancreas. Si estende dal piloro alla flessura duodenodigiunale (o angolo di Treitz), l’angolo formato a sinistra della seconda vertebra lombare dall’intestino tenue, che si assume come ... organo enterico Voluminosa ghiandola di Crostacei, Aracnidi e Limulus, detta anche fegato o epatopancreas; secerne succhi digerenti, ma ha anche la funzione di assorbire le sostanze digerite. acidità acidità  chimica Il termine indica: a) La presenza in una soluzione acquosa di un eccesso di ioni idrogeno rispetto a quelli ossidrilici. Più precisamente, per acidita di una soluzione si intende l'attività degli ioni idrogeno presenti in essa. Quantitativamente viene espressa mediante il pH, definito ...
Altri risultati per IPERCLORIDRIA o iperacidità
  • ipercloridria
    Enciclopedia on line
    Eccesso di acido cloridrico normalmente contenuto nel succo gastrico. È generalmente secondaria a gastroduodeniti ipersecretive, ma può costituire anche un disturbo funzionale a sé stante. È spesso causa di sensazioni dolorose allo stomaco, eruttazioni acide e talvolta vomito di materiale acido. Può ...
  • ipercloridria
    Dizionario di Medicina (2010)
    Aumento dell’acido cloridrico normalmente contenuto nel succo gastrico. L’i., che talora è sintomatica di ulcera gastrica o duodenale, o di gastroduodeniti ipersecretive, e può costituire anche un disturbo funzionale a sé stante, è spesso causa di sensazioni dolorose allo stomaco, eruttazioni acide ...
Vocabolario
iperacidità
iperacidita iperacidità s. f. [comp. di iper- e acidità]. – In medicina, eccesso di acidità (il termine è per lo più riferito al succo gastrico, nel qual caso è sinon. di ipercloridria).
ipercloridrìa
ipercloridria ipercloridrìa s. f. [comp. di iper- e cloridr(ico)]. – In medicina, eccesso di acido cloridrico normalmente contenuto nel succo gastrico, talvolta sintomo dell’ulcera gastrica o duodenale o di alcune forme di gastroduodenite,...
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