iper-riformista
s. m. e f. e agg. Chi o che è eccessivamente pervaso da uno spirito riformatore.
• All’incontro dei coraggiosi ci sono il ministro Linda Lanzillotta (animatrice di Glocus, il think tank che raggruppa gli iper-riformisti del Pd), il suo collega Paolo Gentiloni, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino, Tiziano Treu e il giuslavorista Pietro Ichino, anche lui candidato a Milano, nella lista del Senato. Tutti concordi nel prendere atto che le loro idee ora «grazie a [Walter] Veltroni» hanno piena cittadinanza nel Pd, «anche se non sono ancora maggioritarie». (Rodolfo Sala, Repubblica, 20 marzo 2008, p. 10, Politica) • Iper-riformista ma non nuovista: questo il democratic’s karma del Lingotto. Dove Matteo [Renzi] annuncia che verrà fondata una Frattochie 2.0. Rispolvera la parola «compagno» ma deideologizzata: «Compagno nella sua radice etimologica significa la cosa più importante che si ha». (Mario Ajello, Messaggero, 11 marzo 2017, p. 3, Primo Piano).
- Derivato dal s. m. e f. e agg. riformista con l’aggiunta del prefisso iper-.
- Già attestato nel Corriere della sera del 4 febbraio 1999, p. 10, Esteri (Maurizio Caprara).