BRÀTIANU, Ion C
Statista romeno, nato il 2 giugno 1821 a Piteṣti (nell'antica Valacchia, non lungi da Bucarest), da famiglia che aveva già partecipato alla vita politica del paese; morto a Bucarest il 4 maggio 1891. Destinato prima alla carriera militare, risentì presto l'influsso occidentale, come tutti i figli dei boiardi romeni di quell'epoca, e andò a Parigi (1841-1848), per studiarvi e a un tempo per formarsi alla luce dei nuovi ideali liberali. Tornato in Valacchia per prendere una parte notevole alla rivoluzione di quell'anno, fu costretto all'esilio e si rifugiò a Parigi, poi a Londra, dove fece attiva propaganda in favore della sua patria, mettendosi in relazione coi capi dei partiti liberali europei, specialmente con G. Mazzini, Ledru-Rollin e con gli altri membri del Comitato democratico europeo, immischiandosi persino nelle cospirazioni contro Napoleone III, sicché soffrì persecuzioni e prigionia. Tornato in patria nel 1857, si diede completamente alla politica; fu deputato nel 1859; collaborò all'Unione dei Principati e all'elezione di Cuza quale principe di Valacchia e di Moldavia; cospirò indi contro questo (1866); appoggiò direttamente l'avvento al trono di Carlo di Hohenzollern (1866); diventò presto suo ministro (1867); conobbe una rapida ascensione e un meritato prestigio. Nel 1876 presiedette un governo puramente liberale (espressione cioè del proprio partito), e riuscì a mantenersi al potere ben dodici anni, durante i quali si svolsero avvenimenti storici decisivi per la moderna Romania: la guerra dell'indipendenza (1877-78), il congresso di Berlino, la proclamazione del regno (1881), l'entrata nella triplice alleanza, la revisione de lo statuto (1884), ecc. Fu quindi fattore di prim'ordine della storia romena moderna e accanto al Kogălniceanu (v.), a L. Catargi, a C.A. Rosetti (v.) il più benemerito collaboratore del re Carlo I.
Creatore d'un forte partito politico tuttora esistente, indefesso combattente per l'attuazione dei proprî ideali patriottici, figlio spirituale dell'Occidente liberale e mazziniano, il B. fu un uomo semplice (non aveva mai smesso di fare l'agricoltore), austero e metodico. Fu dotato anche di pregevoli qualità oratorie.