invaghito
Solo in If XXII 134 Irato Calcabrina de la buffa, / volando dietro li [ad Alichino] tenne, invaghito / che quei [Ciampolo] campasse per aver la zuffa, nel senso di " desideroso ", " bramoso ".
Ma il Biagioli osservava che il significato di i. dev'essere quello di " contento ", riferendosi a un fatto ormai compiuto. In realtà l'azione è così repentina che non c'è se non lo scarto di un istante tra il salto del barattiere, il volo di Alichino e Calcabrina, e il mutarsi del dispetto di quest'ultimo in rissosa bizzarria, quasi prima ancora che il Navarrese scompaia sotto la pece. Questa situazione è segnata anche stilisticamente da un'anticipazione dell'ordine narrativo: saltò e si sciolse (v. 123); anche i termini irato e invaghito sono in rapporto ambiguo di tempi e di intenzioni.
Così intendono anche il Daniello (" appagato e soddisfatto del suo desio, ch'era che 'l Navarrese fuggisse "), il Cesari, e il Vellutello, che però legge e interpunge diversamente: " Si tenne invaghito, cioè: contento dello scampo del Navarrese ".