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intuizione

Dizionario di filosofia (2009)
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intuizione


Rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto, che può essere inteso o come semplice presenza dell’oggetto alla mente, o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. Già nella filosofia antica e medievale sono rintracciabili entrambi i significati. Così Platone e Aristotele affermano la possibilità di raggiungere i principi primi mediante l’i., intendendo con ciò la possibilità di percepirli direttamente. L’altro significato di i. è presente specialmente nell’opera di pensatori interessati alla problematica religiosa. Plotino, Agostino e i mistici medievali indicano nell’i. l’unica via per l’uomo di entrare in contatto con Dio, intendendo talora questo contatto come immedesimazione o partecipazione. Ancora Plotino e Agostino, insieme inoltre a Tommaso, affermano il carattere intuitivo proprio della conoscenza divina concepita come creatrice dei suoi stessi oggetti. La filosofia moderna insiste inizialmente sulla coincidenza tra i. ed evidenza. Con Cartesio si parla quindi d’i. a proposito della percezione immediata di alcuni singoli contenuti assolutamente certi (l’Io, Dio, ecc.); mentre nel caso di Locke si riconosce nell’i. la via privilegiata per percepire immediatamente e con sicurezza la concordanza e la discordanza tra diversi contenuti. Sull’i. e sulla sua capacità di rendere partecipe il soggetto della natura dell’oggetto insiste invece Spinoza nelle pagine in cui afferma la superiorità della scienza intuitiva. I due diversi significati d’i. sono poi chiaramente distinti da Kant, che contrappone l’i. sensibile, come percezione passiva, ma immediata, dell’oggetto da parte di un essere finito, all’i. intellettuale, propria soltanto di Dio, in forza della quale l’oggetto stesso viene creato. La filosofia idealistica si è proposta, successivamente, di recuperare all’uomo l’i. intellettuale affermando, con Fichte, Schelling e Hegel, la capacità dell’ente finito di cooperare al processo di creazione dell’oggetto. Nel corso del Novecento sono da ricordare, per il particolare peso che danno all’i., accanto alla filosofia di Croce, che considera tale funzione come propria della creazione e della fruizione estetica, il pensiero di Bergson, che riconosce nell’i. una forma privilegiata di percezione che permette di superare gli schemi dell’intelletto per giungere a una più vera comprensione dell’oggetto in tutta la sua plasticità e dinamicità; e infine la fenomenologia di Husserl, che ritiene l’i. eidetica l’unica via per cogliere le essenze con la medesima pregnanza degli oggetti empirici.

Vedi anche
intelletto La facoltà, propria dello spirito, o pensiero, di intendere le idee o di formare i concetti, o il potere conoscitivo della mente (contrapposta alla sensibilità, alla volontà ecc.). L’uso filosofico del termine, nella forma greca del νοῦς, è inaugurato da Anassagora, che con esso identifica la divinità ... oggetto Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto a soggetto). In senso concreto, ogni cosa che cada sotto i sensi dell’uomo, in particolare che ... verità verità Conformità o coerenza a principi dati o a una realtà obiettiva. filosofia 1. Definizione e criterio di verità Nella storia della filosofia il concetto di verita è stato concepito in almeno due diverse prospettive, l’una ontologica, l’altra strettamente connessa al discorso umano. Nella prospettiva ... Plotino (gr. Πλωτῖνος, lat. Plotinus). - Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. Plotino è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti da Porfirio. Plotino riprende le formulazioni più tarde del pensiero ...
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  • intuizione
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    Francesca Martini Conoscere le cose senza dover ricorrere al ragionamento Il termine intuizione deriva dal latino tardo intuitio; il verbo intueri ha il significato letterale di "osservare dentro", quindi di cogliere immediatamente qualcosa senza aver bisogno dell'aiuto della ragione. Si usa in diversi ...
  • intuizione
    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    intuizióne [Der. del lat. intuitio -onis, da intueri "veder dentro"] [FAF] Conoscenza diretta e immediata d'una verità che si manifesta allo spirito senza bisogno di ricorrere al ragionamento, cioè come rapporto diretto e immediato tra soggetto pensante e oggetto.
  • INTUIZIONE
    Enciclopedia Italiana (1933)
    (lat. intuitio; ted. Anschauung) Ferdinando D'Amato È un atto conoscitivo semplice, istantaneo, sinottico; designa perciò una forma di conoscenza immediata, in contrapposto a ogni conoscenza di carattere discorsivo. Nell'ambito di questo significato fondamentale il termine ha subito grande varietà ...
Vocabolario
intuizióne
intuizione intuizióne s. f. [dal lat. tardo intuitio -onis; v. intuire]. – 1. Conoscenza diretta e immediata di una verità, che si manifesta allo spirito senza bisogno di ricorrere al ragionamento, considerata talora come forma privilegiata...
intuizionismo
intuizionismo s. m. [der. di intuizione]. – In filosofia, ogni concezione che assegna all’intuizione un ruolo privilegiato, come capacità di cogliere verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello morale: l’i. di Bergson contrappone...
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