Intesa Sanpaolo
Gruppo bancario (S.p.a.) nato nel 2007 dalla fusione di Banca Intesa e Sanpaolo IMI (Istituto Mobiliare Italiano), due grandi realtà bancarie italiane. Si colloca tra i primissimi istituti bancari dell’eurozona con una capitalizzazione di mercato di 28,4 miliardi di euro ed è leader in Italia in tutti i settori di attività (retail, corporate e wealth management). I primi passi verso il processo di integrazione di I. S. hanno avuto inizio nel 2006, quando i consigli di amministrazione delle due banche hanno approvato le linee guida del progetto di fusione, convalidato dalle rispettive assemblee straordinarie nello stesso anno.
Banca Intesa è nata nel 1998 dall’integrazione di CARIPLO (Cassa di Risparmio delle Province Lombarde) e Banco Ambrosiano Veneto. Nel 1999 la Banca Commerciale Italiana (➔) è entrata a far parte del gruppo Intesa. Con la successiva fusione della Comit in Banca Intesa (2001) il gruppo ha assunto la denominazione di IntesaBci. Nel 2002 l’assemblea ha deliberato la modifica della denominazione sociale in quella di Banca Intesa.
La Sanpaolo IMI è nata nel 1998 dalla fusione dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino (➔) e l’IMI. Si tratta di due realtà fortemente complementari: il primo è specializzato nell’attività creditizia retail, il secondo, ente di diritto pubblico fondato nel 1931 per sostenere la ricostruzione del sistema industriale nazionale, è una primaria banca d’affari e di investimento.
I. S. si compone di una rete di circa 5700 sportelli, capillare e distribuita su tutto il territorio italiano, con quote di mercato superiori al 15% nella maggior parte delle regioni. Offre i propri servizi a circa 11 milioni di clienti. Ha una presenza selettiva in Europa centro-orientale e nel Medio Oriente e Nord Africa, grazie a oltre 1700 sportelli e 8,3 milioni di clienti delle banche controllate operanti nel retail e commercial banking in 13 Paesi. Vanta, inoltre, una rete internazionale specializzata nel supporto alla clientela corporate, che presidia 29 Paesi, in particolare il Medio Oriente, il Nord Africa e le aree in cui si registra il maggiore dinamismo delle imprese italiane, come Stati Uniti, Russia, Cina e India.
I. S. adotta il modello dualistico di amministrazione e controllo, che prevede la presenza di un consiglio di sorveglianza, i cui membri sono nominati dall’assemblea degli azionisti, e di un consiglio di gestione nominato dal consiglio di sorveglianza. L’assetto organizzativo è costituito da business units che rispondono direttamente al CEO: Banca dei Territori (attività bancaria domestica), con la responsabilità dei clienti retail, private e PMI; Corporate e investment banking, con la responsabilità dei clienti corporate e financial institutions (prima tra le banche d’investimento del gruppo I. S. è la Banca IMI, nata nel 2007 dalla fusione tra Banca Caboto e Banca IMI, due tra le più importanti istituzioni della finanza italiana); banche estere; Public finance, con la responsabilità dei clienti di pubblica amministrazione, enti pubblici, sanità pubblica e privata, contraenti generali per le opere pubbliche e aziende di servizi di pubblica utilità (va menzionata all’interno del gruppo I. S. la Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo (➔), creata per servire tutti gli attori, pubblici e privati, che collaborano alla realizzazione delle grandi infrastrutture e al miglioramento dei servizi di pubblica utilità); Eurizon Capital; Banca Fideuram.
Al 2011 l’azionariato di I. S. risultava composto da (titolari di quote superiori al 2%): Compagnia di San Paolo, Crédit Agricole S.a., Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Fondazione CARIPLO, Assicurazioni Generali S.p.a., Ente Cassa di Risparmio di Firenze, BlackRock Inc., Carlo Tassara S.p.a., Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.