intervallo
È detto una sola volta a proposito della creazione, che non ebbe successioni di tempo nel suo essere, ma si produsse istantaneamente in un atto simultaneo, così come non c'è i. o " distinzione " di tempo tra il risplendere dei raggi della luce e il loro propagarsi nei corpi trasparenti: come in vetro, in ambra o in cristallo / raggio resplende sì, che dal venire / a l'esser tutto non è intervallo (Pd XXIX 27).
L'idea e l'immagine sono derivati da s. Tommaso: " Relinquitur... quod creatio sit in instanti. Unde simul aliquid, dum creatur, creatum est: sicut simul illuminatur et illuminatum est " (Cont. Gent. II 19). Si noti, inoltre, che D. non dice ‛ luce ', ma ‛ raggio ', distinguendo una dall'altro, in quanto ‛ luce ' è nella fonte e ‛ raggio ' è luce che s'irradia dalla fonte: esso [raggio] è per lo mezzo, dal principio al primo corpo dove si termina (Cv III XIV 5); e anche qui D. attinge dall'aquinate: " Radius autem dicitur illuminatio secundum directam lineam ad corpus lucidum " (Sent. XIII 1).