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intersoggettività

Dizionario di filosofia (2009)
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intersoggettivita


intersoggettività

Insieme delle forme e strutture del rapporto fra soggetti. Nella filosofia moderna il tema dell’i. è presente in modo esplicito nella fenomenologia di Husserl, sia nelle Idee per una fenomenologia pura (1913) che nelle Meditazioni cartesiane (➔) (1929-31). La preoccupazione di Husserl era quella di evitare una caduta dell’Ego trascendentale nel solipsismo, e la soluzione consiste essenzialmente nell’ipotizzare un rapporto di empatia (➔) fra i diversi Ego, grazie al quale l’esperienza vissuta del singolo (➔ Erlebnis) possa diventare una esperienza comune e aprire la strada verso la conoscenza delle essenze che, in quanto tali, trascendono la sfera della mera soggettività. La soggettività trascendentale diviene così gradatamente i. trascendentale, nozione che secondo Husserl rappresenta la soggettività trascendentale in modo più preciso. In ambito fenomenologico il tema dell’i. è stato studiato in partic. da Scheler (Il formalismo nell’etica e l’etica materiale dei valori, 1916; Essenza e forme della simpatia, 1923); da Edith Stein nella sua dissertazione dottorale sotto la guida dello stesso Husserl (Sul problema dell’empatia, 1917); e, più recentemente, da Dan Zahavi (Husserl und die transzendentale Intersubjektivität, 1996; Empathy and interpersonal understanding, 2008). Il tema dell’i. è presente anche in Essere e tempo (➔) di Heidegger, dove l’Esserci, cioè il Dasein, il singolo, è in realtà un Mitdasein, un singolo che convive con altri singoli. Questa circostanza impedisce in Heidegger una reale i., perché il tratto fondamentale della convivenza è la cura, che può essere inautentica o autentica. Nel primo caso la convivenza genera il mondo del «si dice», ossia delle apparenze, dell’opinione, e quindi della «deiezione» e dell’alienazione, che impedisce un reale rapporto intersoggettivo di comprensione reciproca. Nel secondo caso nasce sì un autentico rapporto con gli altri, ma all’insegna dell’«essere per la morte», che è per definizione un’esperienza non comunicabile, perché si muore sempre da soli. Il tema dell’i. è presente anche in autori variamente legati alla problematica fenomenologica come Löwith, Sartre, Merleau-Ponty, Gadamer.

Vedi anche
Edmund Husserl Husserl ‹hùsërl›, Edmund. - Filosofo tedesco (Prossnitz, od. Prostějov, Moravia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1938). Fondatore della moderna fenomenologia, ha fornito sostanziali contributi allo sviluppo di un concetto di filosofia come scienza a priori, teorizzando la messa tra parentesi (epochè) dei ... soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, soggetto ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente antitetico a quello che esso aveva in origine. Il latino subiectum, che traduce il greco ὑποκείμενον, ... fenomenologìa fenomenologìa Descrizione dei fenomeni, ossia del modo in cui si manifesta una realtà. In filosofia, il termine ha avuto fortuna a partire dalla Fenomenologia dello spirito (1807), in cui G.W.F. Hegel tracciò la storia delle manifestazioni dello Spirito. Oggi per fenomenologia s'intende l'indirizzo ... essere antropologia Nell’etnologia religiosa, l’espressione E. Supremo indica una figura pressoché universalmente diffusa nelle culture arcaiche, concepita e rappresentata in maniera assai diversa da altre figure che sono oggetto di culto o sono comunque connesse con i miti delle singole società di interesse ...
Vocabolario
intersoggettività
intersoggettivita intersoggettività s. f. [der. di intersoggettivo]. – In filosofia, il rapporto fra più soggetti, o il carattere di ciò che è intersoggettivo.
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