interbancario
Accordo, intesa o rapporto che riguarda, o è comune, o viene concordato, tra due o più banche. In ambito economico, il termine i. è frequentemente accompagnato da altri vocaboli, insieme ai quali assume diverse accezioni. È possibile, infatti, parlare di tasso i., accordo i., mercato interbancario. Per quanto concerne il rapporto i. diretto, ➔ RID.
Il tasso i. è il saggio d’interesse (➔ interesse p) applicato alle operazioni di credito tra banche. Si distingue in attivo o passivo. Il tasso i. attivo indica il saggio d’interesse che un’istituzione finanziaria incassa da un’altra banca per i prestiti concessi. Il tasso i. passivo rappresenta il tasso d’interesse che un istituto di credito è tenuto a pagare sui depositi presso un’altra banca. È una componente chiave nella determinazione del costo del denaro. Fra quelli maggiormente conosciuti vi è l’EURIBOR (➔), ossia il saggio di interesse medio degli scambi finanziari in euro tra le banche europee, utilizzato anche come base di calcolo (con spread) del costo dei mutui ipotecari a tasso variabile. Prima del 1998, nella fase antecedente l’ingresso dell’euro, i tassi i. erano noti in Italia con la denominazione di RIBOR (Rome InterBank Offered Rate).
Definito altresì cartello (➔) i., è un’intesa conclusa tra istituzioni finanziarie con l’obiettivo di fissare, entro certi limiti, i tassi sia attivi sia passivi praticati dalle stesse alla clientela. Le banche, con tale accordo, si vincolano vicendevolmente a rispettare le medesime condizioni nella stipulazione di contratti e nell’esecuzione delle operazioni bancarie. L’intesa ha il fine di limitare la concorrenza tra gli istituti di credito. A motivo di ciò, i cartelli i. sono spesso vietati dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (➔ Antitrust).
È costituito dall’insieme delle operazioni di credito e debito che intervengono tra banche. Se, adeguatamente sviluppato, il mercato i. garantisce un’efficiente gestione della liquidità (➔) bancaria, grazie alla possibilità di impiegare, o prendere a prestito fondi (➔ fondo p) a brevissima scadenza, a condizioni vantaggiose. Nel mercato unico (➔ mercato interno p) europeo ha assunto la veste di mercato i. europeo, fissando l’EURIBOR come tasso di riferimento. In periodi di crisi finanziaria (➔), il mercato i. registra significativi squilibri, dovuti all’innalzamento dei tassi d’interesse e alla conseguente decisione delle banche e delle altre istituzioni finanziarie di scambiare, in misura minore, le riserve in eccesso nel sistema interbancario.