• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

integrale improprio

Enciclopedia della Matematica (2013)
  • Condividi

integrale improprio


integrale improprio estensione del concetto di integrale definito a funzioni non continue o su intervalli non limitati. Nella teoria dell’integrazione secondo Cauchy, è richiesto che la funzione integranda ƒ(x) sia continua in un intervallo chiuso e limitato [a, b]. Se ƒ(x) è continua solamente nell’intervallo [a, b), o se b = +∞, è naturale considerare una funzione integrale

formula

che è sicuramente anch’essa continua in [a, b), e calcolarne il limite per x → b− (che si legge «limite per x che tende a b da sinistra»). Nel caso in cui tale limite esista finito, si dice che ƒ(x) è integrabile in senso improprio o generalizzato nell’intervallo [a, b], o in un intorno sinistro di b, e si pone

formula

Da qui l’aggettivo improprio o generalizzato che si attribuisce a tale integrale. Si dice pure che l’integrale

formula

converge. La primitiva F(x) è allora continua in tutto [a, b], e risulta

formula

Se invece il limite è infinito si dice che l’integrale diverge; se il limite non esiste, si dice che l’integrale è oscillante. Se l’integrale

formula

converge, si dice che la funzione ƒ è assolutamente integrabile. Una funzione può essere integrabile senza essere assolutamente integrabile: per esempio,

formula

mentre

formula

diverge. Condizioni sufficienti per la convergenza di un integrale si ottengono mediante il criterio del confronto: se |ƒ(x)| ≤ g(x) in [a, b], e se

formula

converge, allora anche

formula

converge (assolutamente). In particolare, se per x → b− risulta ƒ(x) ∼ g(x), e se g è assolutamente integrabile, anche ƒ lo è. Se b < +∞, si considerano le funzioni g(x) = 1/|x − b|α, il cui integrale converge per α < 1 e diverge per α > 1. Se ne deduce che è integrabile in un intorno sinistro di b ogni funzione che sia infinita di ordine α < 1 (si noti che non basta che la funzione sia infinita di ordine minore o uguale a 1: per esempio, ƒ(x) = 1/(xln|x|) non è integrabile in un intorno dell’origine). Se invece b = +∞, le funzioni g(x) = 1/xα risultano integrabili per α > 1, per cui è integrabile in un intorno di +∞ ogni funzione che sia infinitesima di ordine α > 1 rispetto a 1/x. Tali criteri sono però sufficienti (e non necessari): per esempio,

formula

e la funzione integranda non è neppure infinitesima per x → ∞.

Come per le serie, non esiste una funzione il cui integrale converga o diverga più lentamente di tutte le altre. Per esempio, le funzioni 1/x, 1/(xlnx), 1/(xlnxlnlnx) ecc., hanno tutte integrale divergente in un intorno di +∞, e ciascuna è infinitesima di ordine maggiore delle precedenti.

In modo analogo si ragiona per una funzione continua in (a, b] (ossia nel caso che l’intervallo sia aperto a sinistra), con a finito o a = −∞. Se poi ƒ(x) è continua in (a, b), si considerano separatamente i due estremi. Infine, se esistono punti di discontinuità dk interni all’intervallo (a, b), si deve valutare l’integrabilità di ƒ negli intorni sinistro e destro di ciascuno di essi, e ogni condizione è indipendente dalle altre. Per esempio, la funzione ex+1/x è integrabile nell’intorno di −∞ e in 0−, e dunque è integrabile in (−∞, 0], ma non in 0+ e in +∞.

Tra i più importanti integrali impropri che non possono essere calcolati in modo elementare si segnalano

formula

La funzione integrale

formula

è continua in ogni intervallo di integrabilità di ƒ(x), e derivabile dove ƒ è continua, mentre nei punti di discontinuità F(x) presenta:

• un punto angoloso dove ƒ(x) ha un salto: per esempio, se ƒ(x) = sgn(x) è F(x) = |x|;

• una cuspide o un flesso verticale, a seconda dei segni, dove ƒ(x) ha un asintoto verticale: per esempio, la funzione

formula

ha una cuspide, mentre la funzione

formula

ha un flesso verticale;

• un punto di regolarità dove ƒ(x) ha una discontinuità eliminabile: per esempio, la funzione integralseno

formula

ammette derivata Si′(0) = 1.

Se invece in un estremo ƒ(x) non è integrabile, F(x) non ammette limite finito (ha un asintoto verticale se ƒ(x) ha segno costante).

Vedi anche
flesso fig.In matematica, si definisce f. ordinario di una curva piana un suo punto d’inflessione, cioè un punto P (v. fig.) nel quale la curva a attraversa la propria tangente t (mentre la curva sta tutta da una stessa banda rispetto alla tangente nelle vicinanze di un punto ordinario). La tangente t alla ... cuspide anatomia Ciascun lembo delle valvole atrioventricolari del cuore. Ciascun rilievo o tubercolo ben visibile sulla superficie triturante dei premolari e dei molari: nei primi ( bicuspidati), in numero di due; nei secondi ( multicuspidati), in numero di quattro. Astronomia Ciascuna delle punte con cui ... singolarità fisica In fluidodinamica, qualsiasi punto del campo di moto di un fluido irrotazionale, non viscoso e a densità costante in cui la funzione potenziale di velocità Φ assuma valore infinito o non sia monovalore (detto più propriamente punto singolare). Le s. possono essere puntiformi (sorgenti e pozzi), ... asintoto fig. AIn geometria, retta a cui una curva si avvicina indefinitamente: precisamente una retta a si dice a. di una curva C, quando la distanza da a di un punto che percorra C e tenda ad allontanarsi indefinitamente ha per limite zero (senza tuttavia escludere che la curva e la retta possano avere punti ...
Tag
  • CRITERIO DEL CONFRONTO
  • PUNTI DI DISCONTINUITÀ
  • INTEGRALE DEFINITO
  • FUNZIONE CONTINUA
  • INTERVALLO CHIUSO
Vocabolario
impròprio
improprio impròprio (ant. e pop. impròpio) agg. [dal lat. improprius]. – 1. a. Non proprio, riferito soprattutto a parole, locuzioni e sim. adoperate in un senso o in un modo diverso da quello che hanno nel retto uso, che non esprimono...
integrale
integrale agg. e s. m. [dal lat. tardo integralis, der. di intĕger «integro, intero»]. – 1. agg., non com. Di elemento che fa parte di un tutto, che concorre alla costituzione di un intero (sinon. quindi di integrante): i corpi i. del mondo...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali