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INSUBRI

di Giuseppe Cardinali - Enciclopedia Italiana (1933)
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INSUBRI (Insŭbres, "Ινσοβροι o "Ινσουβροι e altre varianti)

Giuseppe Cardinali

Popolazione celtica originaria della Gallia Transalpina, costituente anzi, secondo una dubbia notizia liviana, un ramo degli Edui. Forte e bellicosa, si stanziò nell'Italia settentrionale al tempo delle emigrazioni dei connazionali, verso la metà, pare, del sec. V a. C. La città principale del loro territorio fu Mediolanum, ma i confini di esso sono un po' incerti. Comprendeva Angera, Brebbia, Monza, Vimercate, ma se, secondo Tolomeo (III, 1, 30 e 32), i Salassi e i Libici erano vicini loro, e, se al principio della seconda guerra punica li troviamo in lotta coi Taurini, dobbiamo pensare che essi avessero esteso la loro supremazia sopra le tribù celtiche a loro più prossime: Laevii Anares, ecc., sì che troviamo considerate come insubri Como, Pavia, Novara, Lodi vecchio, Bergamo; nella tavola Peutingeriana gl'Insubri si stendono sino a Eporedia.

Prescindendo dalle notizie discutibili che si riferiscono alla loro emigrazione e al loro stanziamento, la tradizione ce li descrive in gran subbuglio nel 232 a. C., insieme con le altre stirpi cisalpine, quando C. Flaminio avanzò la sua famosa proposta per la distribuzione viritana dell'ager gallicus, ma il nesso tra quel movimento e questa proposta non è chiaro, e il fatto è che essi si mossero soltanto nel 225 a. C., dopo che una lega fu costituita tra loro e i Boi, i Lingoni e forse i Taurini. Rafforzati da numerose schiere di connazionali, chiamate d'oltralpe, detti dalle loro armi Gesati, ottennero dapprima qualche successo, ma furono poi sanguinosamente sconfitti nella battaglia di Telamone, nella quale perì il console C. Attilio Regolo, ma fu virtualmente assicurata la conquista romana della Gallia Cisalpina. Nell'anno successivo si arresero i Boi; nel 223 i consoli C. Flaminio e P. Furio invasero la Transpadana, e, quando si fecero loro incontro gl'Insubri, presso il Chiese o l'Oglio, li sconfissero. Richiamato Flaminio dal senato in Roma, ove col collega celebrò il trionfo pochi giorni prima delle idi di marzo del 222, la guerra fu terminata dai consoli Cn. Cornelio Scipione e M. Claudio Marcello, dei quali l'ultimo sconfisse i barbari a Clastidio, uccidendo il regolo Virdumaro, e il primo, presa Acerre, mosse poi contro Mediolanum. Caduta la quale in mano dei vincitori, gl'Insubri dovettero rassegnarsi alla condizione di alleati, cedendo il territorio in cui fu fondata Cremona.

Nella seconda guerra punica, gl'Insubri, nemici dei Taurini, favorirono Annibale, gli fornirono truppe, e rimasero in armi dalla sua parte per tutta la durata della guerra.

Nel 198 a. C. a un loro assalto soggiacque Piacenza, il che portò a un intervento energico dei Romani e alla pacificazione definitiva del 194. In forza della lex Pompeia Strabonis dell'89 a. C., Mediolanum e Comum ebbero il diritto latino, e nel 49 la cittadinanza romana; cessò il sistema di vita in villaggi, la stirpe come tale disparve, aggregata ai comuni cittadini, ma il nome sopravvisse.

Bibl.: R. Kiepert, Formae orbis antiqui, foglio XXIII, testo p. 5; Th. Mommsen, in Corp. Inscr. lat., I, p. 47; V, p. 715; C. F. Czoernig, Die alten Völker Oberitaliens, Vienna 1885; H. Nissen, Italische Landeskunde, I, Berlino 1883, p. 477; II, ivi 1902, p. 179; G. De Sanctis, Storia dei Romani, I, Torino 1907, p. 161 segg.; III, 1917, parte 1ª, p. 304 segg.; parte 2ª, pp. 91 e n541; IV, 1923, p. 410 segg.; Philipp, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., IX, col. 1589 segg.; M. Baratta, Clastidium, Pavia 1932.

Vedi anche
Virdumaro (lat. Virdumarus o Viridomarus). - Duce dei Galli Insubri, vinto e ucciso (222 a. C.) presso Clastidium (Casteggio) dal console romano M. Claudio Marcello. L'impresa fu cantata da Nevio nella tragedia praetexta Clastidium. Piacenza Città dell’Emilia-Romagna (118,5 km2 con 100.286 ab. nel 2008, detti Piacentini), capoluogo di provincia. È situata a 61 m s.l.m. quasi all’estremità dell’antica via romana che parte dal mare e giunge fino al Po, sulla riva destra del fiume. La città si è progressivamente estesa fuori delle mura, sia ... Cenomani Ramo dell’antico popolo degli Aulerci, stanziato nell’alto e medio bacino del fiume Maine. Una parte passò poi le Alpi e si stanziò in Italia fra le Alpi, il Po e l’Adige. La loro capitale fu Brescia. Nella lotta fra Romani e Insubri, terminata con la vittoria di Marcello (222 a.Cenomani), favorirono ... Gneo Cornelio Scipióne Calvo Scipióne Calvo, Gneo Cornelio (lat. Cn. Cornelius Scipio Calvus). - Console nel 222 a. Scipione Calvo, Gneo Cornelio, combatté contro gli Insubri e prese, con Claudio Marcello, Milano. Nel 218, legato del fratello P. Cornelio Scipione, operò in Spagna contro i Cartaginesi battendoli a Cissa. Nel 217 ...
Altri risultati per INSUBRI
  • Insubri
    Enciclopedia on line
    (lat. Insŭbres) Popolazione celtica, originaria della Gallia transalpina e stanziatasi nell’Italia settentrionale, tra il Ticino e il Lago di Como, sullo scorcio del 5° sec. a.C. Loro centro principale fu Mediolanum (Milano). Nel 225 a.C., collegatisi con altre tribù celtiche, gli I. mossero contro ...
Vocabolario
ìnsubre
insubre ìnsubre agg. [dal lat. Insŭber -bris]. – 1. Dell’Insùbria, denominazione talvolta usata per indicare la regione abitata dall’antica popolazione celtica degli Insubri, corrispondente pressappoco all’attuale Lombardia. 2. letter....
ribellare
ribellare (ant. rebellare e rubellare) v. tr. [dal lat. rebellare, intr., comp. di re- e bellare «far guerra»; propr. «rinnovare la guerra»] (io ribèllo, ecc.). – Indurre a rifiutare obbedienza allo stato, al governo o alle leggi, e intraprendere...
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