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INSETTICIDI

Enciclopedia Italiana (1933)
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INSETTICIDI (dal lat. insectum "insetto" e caedo "taglio, uccido")


Sostanze solide o liquide o gassose che hanno la proprietà di uccidere gl'insetti e, in senso più generale, i parassiti. Quando la loro azione è più limitata o di più breve durata, gl'insetti non sono uccisi, ma soltanto messi in fuga; si parla allora d'insettifughi. Mentre gli antisettici sono rivolti contro germi microscopici, gl'insetticidi distruggono esseri d'organizzazione più complessa; l'azione di queste sostanze spesso è differente: così le soluzioni di sublimato corrosivo, che sono intensamente battericide, hanno un'azione insettifugo-insetticida pressoché nulla; pochissimo attive sono le soluzioni di formaldeide; quelle di cresoli, di fenoli e d'altri derivati del catrame sono buone insettifughe e svolgono discreta azione insetticida, quando sono molto concentrate. Le polveri di piretro del Caucaso (Pyrethrum caucasicum L.) e quelle di crisantemo (Chrysanthemum coccineum Willd. o Pyrethrum roseum M. B., e Chr. cinerariaefolium Vis.), se fresche e bene conservate, sparse sul pavimento e sui mobili, oppure polverizzate o bruciate, hanno azione di breve durata, più insettifuga che insetticida. Altre sostanze hanno invece ottima azione insetticida, quali il petrolio, l'acqua ragia, il sapone di potassa, l'arseniato di sodio, il solfuro di carbonio, il fosgene, la cloropicrina, l'anidride solforoso-solforica, l'acido cianidrico, ecc. Ma la scelta e l'uso di queste sostanze nei singoli casi richiede particolari cautele; molte, allo stato liquido, bagnano gli oggetti e spesso causano macchie indelebili (talvolta con vantaggio sono sostituite dai vapori ottenuti dalle stesse sostanze: per es., vapori di formaldeide); alcune sono velenosissime (per es., acido cianidrico), altre velenosissime e infiammabilissime (per es., solfuro di carbonio), altre deteriorano i metalli e gli oggetti colorati (per es., anidride solforoso-solforica ottenuta per combustione dello zolfo in ambiente saturo di umidità).

Un mezzo di preparazione facile, tossico ma innocuo per qualsiasi oggetto, anche il più delicato, di azione rapidissima (basta il contatto per due ore per uccidere qualunque parassita) è l'acido cianidrico che s'ottiene facendo reagire l'acido solforico col cianuro di sodio in recipienti di legno o meglio in apparecchi speciali che assicurano il massimo rendimento e la sicurezza dell'operatore, perché questo gas è assai tossico per l'uomo e per gli animali e perciò deve essere adoperato da persona competente, con tutte le cautele prescritte (chiusura ermetica dell'ambiente, energica e prolungata ventilazione a operazione ultimata).

L'uso di queste sostanze è assai importante, perché hanno notevolissimo impiego nell'igiene delle abitazioni, nella disinfezione, o meglio disinfestione degli ambienti, nella cura e nella profilassi di molte malattie dell'uomo, degli animali e delle piante, nelle quali il meccanismo causale comprenda anche un fattore animato (di cui, caso per caso, è necessario conoscere le caratteristiche biologiche), nell'industria. Ciò spiega il grande numero di sostanze insetticide che si trovano in commercio con nomi brevettati.

Il Flit, ad es., è un composto di petrolio colorato in giallo, che contiene disciolta una piccola quantità di salicilato di metile: è molto usato per distruggere le mosche. Il Blatticidium è un composto di canfora, essenze di lavanda, di spigo e trementina, benzina e spirito: è usato per uccidere gli scarafaggi. L'Eulan è composto di derivati solfonati o carbossilati d'idrocarburi e di fluoro in combinazione organica: è usato contro le tignuole. La Zanzolina è costituita da un miscuglio di essenze aromatiche, derivati del catrame, valeriana e artemisie (zanzolina in polvere), che si brucia o che con sapone molle misto a varie essenze (zanzolina in pasta) si cosparge sui corpi; distrugge nel primo caso le zanzare e preserva nel secondo dalle loro punture. Molto diffuse sono pure le polveri o le tinture contro le tarme, a base d'essenze aromatiche e i larvicidi, a base di colori d'anilina, di essenze, e d'altri prodotti diversi.

Vedi anche
piretro Nome comune di alcune piante del genere Chrysanthemum e in particolare di Chrysanthemum cinerariifolium (v. fig.), detto anche piretro di Dalmazia. Questa è un’erba perenne della famiglia Asteracee, alta 50 cm, sericeo-cenerina, con foglie bipennato-partite, rami terminanti con un capolino simile a quello ... fosgene Composto chimico, COCl2 (cloruro di carbonile), il cui nome è derivato dal fr. phosgène «generato dalla luce». È stato preparato per la prima volta da H. Davy nel 1812, per reazione diretta (alla luce, donde il nome) del cloro sull’ossido di carbonio: CO+Cl2⇄COCl2. Industrialmente la reazione è catalizzata ... Insetti Classe del phylum Artropodi, collocata, in seguito alle revisioni sistematiche degli ultimi decenni del 20° sec., nella superclasse degli Esapodi. Sono considerati il gruppo più ricco di forme esistente sulla Terra: le specie descritte sono oltre un milione e il loro numero aumenta con la continua scoperta ... fenolo Composto chimico derivato del benzene per sostituzione dell’idrogeno con un gruppo ossidrilico, di formula C6H5OH. 1. Generalità Si presenta sotto forma di cristalli bianchi che fondono a 41 °C dando un liquido chiaro che bolle a 182 °C, dotato di odore caratteristico. È velenoso, solubile nei solventi ...
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Vocabolario
insetticida
insetticida agg. e s. m. [comp. di insetto e -cida] (pl. m. -i). – Di sostanza la cui tossicità verso gli insetti è tale da provocarne la morte: polvere, liquido i.; analogam., azione, potere i. di una sostanza, l’efficacia di questa nel...
demuscazióne
demuscazione demuscazióne s. f. [der. del lat. musca «mosca», col pref. de-]. – Distruzione delle mosche compiuta con liquidi insetticidi o con altri mezzi, a scopi igienici.
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