grilli, insetti stecco e forbicine
Vita fra le erbe
Insetti molto popolari per alcune loro caratteristiche, gli Ortotteri, i Fasmoidei e i Dermatteri sono tre ordini con una storia evolutiva in comune. Gli Ortotteri sono noti per la loro abilità nel salto, per i richiami sonori dei grilli e per le migrazioni delle locuste; i Fasmoidei per le loro capacità mimetiche e la somiglianza estrema con ramoscelli e foglie; i Dermatteri per le piccole pinze posteriori con cui cercano di intimidire i predatori
Che cosa hanno in comune grilli, cavallette, insetti stecco, insetti foglia e forbicine? A guardarli sembrerebbero molto diversi tra loro ma, in realtà, derivano tutti da un antenato comune vissuto più di 300 milioni di anni fa. Attualmente la grande maggioranza di questi insetti vive nel Sud del mondo, soprattutto negli ecosistemi tropicali erbosi e arbustivi, come le savane e le boscaglie rade. Tuttavia, un numero elevato di generi e di specie si trova anche negli ambienti mediterranei e nelle praterie temperate, come le steppe dell'Eurasia e dell'America Settentrionale. Gli insetti in questione appartengono a tre ordini: Ortotteri (grilli, cavallette, locuste), Fasmoidei (insetti stecco e insetti foglia), Dermatteri (forbicine). Insieme ad altri ordini, come gli Isotteri, i Mantoidei e i Blattoidei (termiti, mantidi e blatte), essi costituiscono il gruppo dei Polineotteri, insetti caratterizzati da un apparato boccale masticatore primitivo e da una metamorfosi incompleta. L'alimentazione è prevalentemente vegetariana, fatta eccezione per le mantidi e per alcune famiglie di Ortotteri.
Il nome Ortotteri viene dal greco e significa "ali dritte": infatti, possiedono le ali anteriori (tegmine) piuttosto rigide e dritte, che proteggono quelle posteriori. Queste ultime, le vere ali, sono costituite da membrane sottili che si ripiegano a riposo sotto le tegmine; al momento dell'uso si dispiegano permettendo all'insetto di volare o sostenendo il suo corpo durante il salto. La presenza di arti posteriori molto sviluppati, con tibie lunghe e femori ingrossati, permette agli Ortotteri di compiere poderosi salti per fuggire ai predatori. In molte specie, le ali sono vivacemente colorate di rosso per sorprendere il predatore e disorientarlo.
Molti animali danno la caccia agli Ortotteri perché le loro numerose popolazioni rappresentano una risorsa di cibo assai importante nelle reti alimentari delle praterie. Cicogne, gru, falchi e altri uccelli, sciacalli, manguste, lucertole, ragni e perfino altri insetti trovano di che vivere fra l'erba alta a spese degli Ortotteri. Esistono anche roditori specializzati a mangiare Ortotteri, come i topi delle cavallette dell'America Settentrionale. Molte popolazioni umane hanno il costume di raccogliere in grande numero cavallette e grilli, durante le stagioni calde e aride, assicurandosi così un prezioso apporto proteico in periodi di scarsità alimentare.
Gli Ortotteri sono in gran parte erbivori e masticano le foglie con le loro robuste mandibole; tuttavia, esistono anche numerose specie predatrici, soprattutto fra gli Ensiferi (che in latino significa "portatori di spada"), così detti perché le femmine hanno un ovopositore che sembra un coltello, dritto o ricurvo, all'estremità dell'addome, come nel caso della cavalletta. Il nome cavalletta è un termine generico che si attribuisce a qualsiasi ortottero, mentre il nome grillo viene dato a una famiglia di Ensiferi, generalmente neri o bruni, capaci di emettere richiami assai forti e frequenti.
Esistono due modi con cui gli Ortotteri emettono suoni: il primo, più diffuso, consiste nello sfregare la zampa posteriore contro il margine esterno dell'ala; l'altro, tipico degli Ensiferi, consiste nello sfregamento reciproco delle ali tra loro. I maschi, cantando, segnalano a eventuali rivali che sono disposti a battersi per difendere il proprio territorio e nello stesso tempo informano le femmine della loro presenza. L'intensità del canto è garanzia di uno stato di buona salute dell'animale e quindi rappresenta un'attrattiva più che giustificata per le femmine: se il maschio sta bene ciò vuole anche dire che il suo territorio è ricco di cibo e quindi adatto alla riproduzione.
Nell'Estremo Oriente, sia in Cina sia in Giappone, esiste la tradizione popolare di tenere in casa alcune specie di grilli canterini in piccole gabbie e di ascoltare i suoni da essi prodotti come aiuto alla meditazione. Una famiglia particolare è quella a cui appartengono i grillotalpa, curiosi Ortotteri specializzati nello scavo. Possiedono zampe anteriori conformate a pala, molto simili a quelle delle talpe, e il corpo rivestito da una sottile peluria per ridurre l'attrito con il terreno.
Il fenomeno migratorio avviene in diverse specie di Ortotteri ma raggiunge il massimo della sua spettacolarità nelle locuste. Queste sono un gruppo di cavallette di grande taglia, alcune diffuse nelle steppe temperate (per esempio Locusta migratoria) e altre in savane più o meno aride (per esempio Schistocerca gregaria). In realtà, non si tratta di vere e proprie migrazioni perché non sono spostamenti periodici né regolari, e gli insetti non ritornano mai nella regione natale. Si tratta invece di dispersione, spostamenti senza ritorno di individui in seguito a saltuarie esplosioni demografiche.
Ogni tanto, grazie ad annate particolarmente favorevoli, una popolazione di locuste si accresce superando la disponibilità di cibo dell'ambiente. Si crea così un sovraffollamento a cui segue una generazione formata da individui con caratteristiche differenti rispetto ai propri genitori. Le differenze non riguardano soltanto il colore, la lunghezza delle ali e la forma del corpo ma anche il comportamento: una volta diventate adulte, queste cavallette della generazione migratoria mostrano una grande irrequietezza e incominciano a spostarsi tutte insieme, prima facendo piccoli voli di poche centinaia di metri e poi avventurandosi verso l'ignoto. In certe annate, migliaia di Schistocerca gregaria abbandonano le coste dell'Africa settentrionale, cadono stremate in mare dopo diverse decine di chilometri ma giungono ancora vive sulle coste europee.
Gli esempi più straordinari di mimetismo criptico li troviamo nell'ordine dei Fasmoidei, ovvero tra gli insetti stecco e gli insetti foglia. In questa forma di mimetismo gli animali imitano con il proprio corpo alcuni particolari dell'ambiente in cui vivono. Gli insetti stecco (Bacillus, Clonopsis) sono formidabili imitatori di ramoscelli: il loro corpo allungato e stretto, più o meno cilindrico, le zampe sottili, la testa piccola con antenne corte, tutto gioca a favore dell'invisibilità. Anche quando l'animale si sposta, non rinuncia al proprio camuffamento: lo fa molto lentamente e vibra come un ramoscello mosso dal vento.
Gli insetti foglia (Phyllium), diffusi soprattutto nell'Asia meridionale, hanno un corpo appiattito ed espanso, in cui le nervature delle ali copiano fedelmente le venature delle foglie. Uccelli e lucertole cadono spesso nell'inganno e non si accorgono della vicina presenza di un appetitoso spuntino. Diverse specie di Fasmoidei si riproducono per partenogenesi, ovvero la femmina depone uova non fecondate che si sviluppano ugualmente. I maschi di alcune specie sono molto rari e danno un contributo saltuario alla riproduzione della specie.
L'ordine dei Dermatteri comprende insetti molto noti a livello popolare: le forbicine (Forficula auricularia). Queste sono caratterizzate dalla presenza di due appendici poste all'estremità dell'addome, che formano una sorta di pinza o forbice. Più che un vero organo di difesa, la forbice serva a spaventare i predatori, minacciandoli. Di fatto, molte persone credono che questi piccoli animali siano velenosi o per lo meno capaci di imprimere ferite dolorose. Le femmine sono famose anche per le cure che prodigano alle uova, caso raro tra gli insetti. Per tutta l'incubazione non si nutrono e rimangono a controllare le uova umidificandole con la saliva.