In geografia, l’insieme dei fatti e degli aspetti connessi alla dimora dell’uomo sulla superficie terrestre, che concorrono a creare quello che è stato definito ‘paesaggio culturale o umano’ (ted. Kulturlandschaft). Si distingue generalmente fra i. sparso, i. accentrato rurale e i. accentrato urbano. Mentre lo studio dei vari tipi di dimore umane è compito specifico dell’etnologia, dell’architettura ecc., l’i. forma principalmente l’oggetto della geografia umana, che ne studia la distribuzione e ne interpreta le vicende storiche e gli aspetti salienti anche alla luce delle condizioni poste dall’ambiente naturale. D’altra parte, è compito della geografia umana esaminare come la presenza di sedi abbia a sua volta influito sul paesaggio naturale, dando luogo allo sviluppo di determinate forme di economia, in rapporto con le risorse delle varie regioni e l’intrecciarsi delle vie di comunicazione. Anche le vicende storiche e politiche sono legate ai fenomeni più rilevanti dell’i.; il forte sviluppo dei grandi agglomerati urbani, a partire dal 19° sec., è strettamente legato, oltre che all’incremento delle attività industriali, anche alla funzione amministrativa e politica dei singoli centri. Così pure l’i. sparso è stato favorito dalla politica agraria di numerosi paesi, attraverso bonifiche di aree depresse, irrigazioni e in genere con la creazione o la valorizzazione di tutti quegli elementi che formano il necessario presupposto allo svilupparsi delle sedi umane. Le forme e gli aspetti dell’i. variano, ovviamente, a seconda del grado di sviluppo. L’analisi geografica dell’i. si è specializzata, dando luogo alle branche della geografia urbana e regionale, la quale si è rivolta in particolare allo studio delle strutture insediative reticolari, facendo ricorso anche a modelli deduttivi (➔ località) e tecniche quantitative. La geografia sociale, infine, affronta i problemi del rapporto fra i. e culture locali.