CLIVIO, Innocente
Nacque a Milano il 5 ott. 1862 da Cesare e Rosa Perego. Nel 1886 si laureò, a Torino, in medicina e chirurgia. Trasferitosi all'università di Pavia, fu dapprima assistente dell'istituto di istologia, quindi nel 1888 di clinica ostetrica e ginecologica, della quale era allora direttore A. Cuzzi. Sotto la guida del Cuzzi, e poi di L. Mangiagalli, iniziò una brillante carriera scientifica, Conseguita la libera docenza in clinica ostetrica e ginecologica nel 1891, nel '96 fu nominato primario ostetrico dell'ospedale civile di Alessandria: ebbe così modo di dimostrare, in questo suo primo incarico di grande responsabilità, eccellenti capacità tecniche e organizzative. Nel 1899 diresse per due mesi, dal 14 ottobre al 15 dicembre, la scuola ostetrica di Ferrara; il 16 dicembre fu nominato professore straordinario presso l'università di Parma, dove rimase fino al 1903, quando, su chiamata unanime della facoltà di medicina di Pavia, divenne direttore della clinica ostetrica e ginecologica di tale città. A Pavia legò il suo nome alla nascita di un nuovo istituto. Nell'ottobre del 1919 fu chiamato a dirigere la clinica ostetrica e ginecologica dell'università di Genova, città che per tutta la vita il C. doveva considerare particolarmente cara. In questa sede egli dette un notevole impulso all'ammodernamento e allo sviluppo dell'istituto, allora ubicato in vecchi e inadatti locali, proseguendo e ampliando i lavori già iniziati dal suo predecessore L. M. Bossi. Vincendo non poche difficoltà, riuscì a rendere la sua clinica una delle più attrezzate: ne aumentò il numero dei posti letto, dal 1927 ne assicurò il funzionamento anche durante il trimestre estivo, ne incrementò i ricoveri (che giunsero alla cifra di novecento in cinque anni) e l'attività dell'ambulatorio, dotandola inoltre dei reparti di radiologia e oncoterapia medica e fisica.
Nel 1935, per raggiunti limiti di età, il C. si ritirò dalla vita universitaria, e la facoltà di medicina di Genova, della quale egli era stato anche preside, chiamò a succedergli il suo allievo G. Acconci. Altri suoi allievi, in varie sedi universitarie, raggiunsero la cattedra, come E. Alfieri, E. Brugnatelli, C. Vercesi.
Eminente clinico, il C. fu autore di numerosi studi e ricerche sulla fisiologia e sulla patologia della gravidanza e in vari settori della ginecologia, in cui prevalse quell'orientamento anatomico normale e patologico che era peculiare della sua formazione. Tra i suoi scritti più importanti: il Trattato di ostetricia e il Trattato di ginecologia, ai quali chiamò a collaborare altri maestri della specialità "perché l'opera portasse l'impronta di tutte le scuole italiane", pubblicati a Milano in varie edizioni (dal 1926 al 1950): nei trattati il C. stesso fu autore di importanti capitoli riguardanti la fisiologia e la patologia della gravidanza e del parto e vari argomenti di patologia ginecologica.
Anche dopo il collocamento a riposo il C. proseguì la sua attività di studioso e ricercatore: valida documentazione ne è la relazione che tenne al congresso nazionale di ostetricia e ginecologia di Torino, nel 1939, Sui danni ginecologici delle pratiche anticoncezionali, nella quale espose un gran numero di osservazioni sulla eziopatogenesi della patologia funzionale femminile. Degno di rilievo l'atteggiamento del C. nel periodo conclusivo della sua carriera scientifica: egli infatti, che inizialmente aveva basato i suoi studi essenzialmente sull'anatomia patologica, includeva ora nella sua esperienza clinica il riconoscimento dell'importanza, in molti casi preminente, delle alterazioni funzionali, senza una ben individuabile base anatomica, come appunto quelle della sterilità volontaria protratta. Sempre di questo periodo sono però anche le Considerazioni cliniche a proposito di un caso di adenoma benigno dell'utero (in Scritti in onore di G. Miranda, Napoli 1939, pp. 123-132), a conferma di un non sopito interesse per la patologia chirurgica.
Il C. morì ad Arenzano (Genova) il 12 ott. 1956.
Fonti e Bibl.: Necr. in Attualità di ostetricia e ginecologia, ottobre 1956, p. 11-23; D. Giordano, Chirurgia, Milano 1938, ad Ind.; Annuario della Università di Pavia, 1956-57; Annuario della Univer. di Genova, 1956-57; Acta medica Italica ostetricia e ginecologia, IV (1935), p. 29; I. C., in Annali Ravasini (Roma), marzo 1932; J. Fischer, Biograph. Lex. der hervorragenden Ärzte [1880-1930], I, pp. 254 s.