innanzi (inanzi)
Di i. le attestazioni nelle opere di D. sono 91, in 4 delle quali - una nelle Rime e tre nella Commedia, dopo ‛ e ', ‛ che ', ‛ se ' - gli editori preferiscono la forma aferetica 'nnanzi (Rime LXVII 90, If IV 135, XXIV 26, XXXI 129); con -n- non geminata, inanzi, in If II 119. Le tradizioni manoscritte della Commedia recano, più o meno costantemente, le varianti inansi, in(n)ançi, innanti, oltre a quelle aferetiche nanci, nançi e nanti e a quelle composte con ‛ di ', dinansi, dinnanci, dinançi: all'isolata variante enançi si oppone l'uso, frequente nei codici Ash e Ma (una volta anche in La; cfr. Petrocchi per queste e altre sigle di codici) di (in)anti con funzione avverbiale e, in pur pochi casi, preposizionale ma di fronte a pausa logica o a ‛ de ' (If XXV 64), mai di fronte ad ‛ a ', ove la palatalizzazione di -t- causata da -i- antevocalico, invece, è indubbia nelle grafie, cui poteva anche corrispondere una diversa pronuncia, con -s-, -ç-, -c- e -z-; soprattutto si dovrà segnalare l'analogia tra Pd X 25 messo t'ho innanti (Mad) e Pg XIII 47 guarda'mi innanti (Ash), per la funzione di i. e per la posizione di fronte a cesura.
Delle tre funzioni di i., più frequente è quella avverbiale (43 occorrenze), indi quella preposizionale (38 casi) e, assai più rara, congiunzionale (10 casi).
1. Come preposizione i. appare 3 volte nelle Rime e 2 nella Vita Nuova. In Rime CVI 104 vedete gir nudi / per colli e per paludi / omini innanzi cui vizio è fuggito; Vn XXII 16 14 qual l'avesse voluta mirare / sarebbe innanzi lei piangendo morta, e XXXVIII 10 11 uno spiritel novo d'amore, / che reca innanzi me li suoi deliri, i. ha il significato locale di " di fronte a ", " al cospetto, alla vista di ", che in Rime LXVII 90 e 'nnanzi a voi perdono / la morte mia a quella bella cosa [" creatura "] / che me n'ha colpa e mai non fu pietosa, implica una sorta di omaggio cortese alle giovani donne che hanno la mente d'amor vinta e pensosa. Invece, in Rime CXVI 12 innanzi al mio morire, il significato di i. è temporale, " prima ".
Una sola attestazione nel Convivio: IV XXX 4 non si deono le margarite gittare innanzi a li porci (v. 1.1.).
1.1. Con questa funzione i. ritorna nella Commedia 3 volte con significato temporale (If XXXI 129 se 'nnanzi tempo grazia a sé nol chiama, XXXIII 37, Pg XIX 5) e 26 con significato locale, di " davanti " (If XXV 87 poi cadde giuso innanzi lui disteso), " al cospetto di " (XVII 90 vergogna... / che innanzi a buon segnor fa servo forte; IX 76; Pd VI 77 Cleopatra / ... fuggendoli innanzi, dal colubro / la morte prese). I. indica, invece, una generica precedenza nello spazio di persone o cose, rispetto a un dato soggetto inteso come centro d'irradiazione rappresentativa, in If IV 135 Socrate e Platone, / che 'nnanzi a li altri più presso li stanno; XXVIII 68, XXX 123; Pg II 64 Dianzi venimmo, innanzi a voi un poco (il valore locale è qui difficile a distinguersi da quello temporale, diversamente dal pur simile V 23 venivan genti innanzi a noi un poco, ov'è assente la funzione temporale); III 28 innanzi a me nulla s'aombra; VII 10, XIII 44; XXIV 100 innanzi a noi intrato fue; XXV 8; XXVI 1 uno innanzi altro; XXVII 46 dentro al foco innanzi mi si mise (cfr. XXXIII 13 le si mise innanzi tutte e sette, " le mise innanzi a sé "); XXVIII 54 piede innanzi piede a pena mette.
In alcuni contesti i. ha un senso traslato, come nell'espressione della presenza ossessiva del ricordo, in If XXX 67 Li ruscelletti che d'i verdi colli / del Casentin discendon giuso in Arno / ... sempre mi stanno innanzi; della rappresentatività di un discorso tenuto in nome e di fronte ad altri, in Pg V 67 Ciascun si fida / del beneficio tuo santa giurarlo / ... Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo; del fatto di mettere qualcosa a disposizione altrui, in Pd X 25 Messo t'ho innanzi: omai per te ti ciba, con il senso di " preparare una vivanda a qualcuno ", relativamente analogo a quello del passo di Cv IV XXX 4 (v. 1.).
1.2. I. è costruito 19 volte senza preposizione, sia in locuzioni particolari (cfr. sopra ‛ i. tempo ', ‛ piede i. piede ', ‛ uno i. altro ') sia quando regge un pronome personale o relativo, come in Vn XXII 16 14, XXXVIII 10 11, Rime CVI 104, If XXV 87, XXX 67, Pg IV 136, XIII 47, XXIII 119, XXVII 46, XXXIII 13, Pd VI 77, X 25: in alcuni di questi luoghi la funzione preposizionale, non immediatamente perspicua, può confondersi con quella avverbiale. Soltanto in If XXV 64 è attestato il sintagma ‛ i. da ' (come procede innanzi da l'ardore, / per lo papiro suso, un color bruno / che non è nero ancora e 'l bianco more), mentre in tutti gli altri casi è seguito da ‛ a ' (cfr. Pg VII 10 Qual è colui che cosa innanzi a sé / sùbita vede); i. è posposto al sostantivo cui si riferisce in Pg IX 93 Venite... a' nostri gradi innanzi, e XXVI 136 Io mi fei al mostrato innanzi un poco (cfr. Pg II 64 e V 23, citati in 1.1., per una struttura affine del periodo).
1.3. In sintagma con ‛ di ' i. appare in inizio di verso, in If II 119 d'inanzi a quella fiera ti levai, e XXXIV 19 Quando... / al mio maestro piacque di mostrarmi / la creatura ch'ebbe il bel sembiante, / d'innanzi mi si tolse e fé restarmi: nel primo luogo, Virgilio si frappone tra la lupa, simbolo del male, e D.; nel secondo, togliendosi dalla sua posizione di primo perché D. veda ormai direttamente, gli mostra lo 'mperador del doloroso regno: la simmetria tra i due luoghi - uno all'inizio e uno al termine del viaggio nell'Inferno, dall'allegoria del male al male personificato - può non essere fortuita.
2. Come avverbio, i. ritorna 8 volte nella Vita Nuova: 3 volte nel sintagma d'allora inannzi (II 7, XXXIX 3 e 5); una volta in da qui innanzi (XXXI 2, per cui v. 2.2.); IV 1 Da questa visione innanzi; VIII 9 12 per innanzi, ancora con significato di " in poi ". Soltanto in XXXIX 6 significa " precedentemente ": le... parole ch'io avea dette innanzi, con valore temporale ma anche con riferimento locale all'ordine del libro (cfr. XXXVIII 6 nel precedente sonetto... contrario di quello che io dico nel presente).
2.1. Nel Convivio, 17 occorrenze sulle 20 complessive hanno funzione avverbiale, per lo più collegata con verbi che indicano moto (I VII 4 andare indietro e non innanzi; XIII 5, II 18: si trascurano le implicazioni allegoriche), narrazione o esposizione di un dato contenuto che è già stato presentato al lettore (I IV 1 Mostrata ragione innanzi; II XI 10; IV Le dolci rime 69 segue di ciò che innanzi ho messo, ripreso in IV XIV 2 e XV 1) o, come forse anche nell'ultimo esempio, gli è posto " di fronte " dall'autore (IV XI 9 di ciò non voglio recare innanzi alcuna testimonianza; II XV 12 [la canzone] che per prima vivanda è messa innanzi).
I. si riferisce al futuro, in Cv I XII 12 Di questa vertù innanzi dicerò; significa " in poi ", in IV XXIII 14 dal vespero innanzi, e XVIII 6 per innanzi (cfr. sopra, 2.), e ha valore prospettivo nello spazio in IV VII 12 colui che ha le vestigie innanzi, e non le mira; XII 19 con li occhi gulosi si mira innanzi.
Con valore intensivo, analogo a quello di " piuttosto ", i. appare in Cv I V 2 tre ragioni... mossero me ad eleggere innanzi questo che l'altro; IV XXVIII 19 Oh sventurati... che innanzi volete partirvi d'esta vita sotto lo titolo d'Ortensio che di Catone!; un valore di preferenza, non soltanto di priorità temporale, è implicito in II VIII 4 innanzi dovrebbe quello salvare. Il significato di i. è affine a quello di " tanto ", forse per il tramite semantico di " procedendo avanti ", in III I 12 Impresi... a lodare questa donna, e se non come si convenisse, almeno innanzi quanto io potesse.
2.2. Nella Commedia, in 18 passi i. ha funzione di avverbio (compreso l'unico 'nnanzi di If XXIV 26): con valore locale, in If IX 83 menando la sinistra innanzi spesso; XXV 130 il muso innanzi caccia; XXXI 11 'l viso m'andava innanzi poco; Pg I 116, III 101, VI 52, XII 76, XIII 98, XIV 141, XXVI 116, XXXI 26, Pd XXII 29 la maggiore... di quelle margherite innanzi fessi; con valore temporale, in If XXIV 26, XXIX 23 da qui innanzi (come nella Vita Nuova: v. 2.); Pd XXXIII 55 Da quinti innanzi; VIII 28 quei che più innanzi appariro, " che erano apparsi prima ".
3. Seguito da ‛ che ', i. forma una congiunzione temporale, attestata una volta nelle Rime (LXVIII 44 innanzi che tu mi dis[c]igli), 2 nel Convivio (III XI 3, ma il passo è integrato; XV 17), e 5 volte nella Commedia (If IV 33 innanzi che più andi, Pd XXII 15, e, a inizio di verso, If XXI 73, XXXIII 126, Pd XXVI 125).
4. Nel Fiore ritorna due volte, a inizio di verso, la congiunzione ‛ i. che ' (IV 11 e LXXVI 14); come preposizione, i. è attestato in CLIX 9 Ma fa pur che ti paghi innanzi mano, " in contanti ".