ingrandimento
ingrandiménto [Atto ed effetto dell'ingrandire "fare grande", comp. di in- e grande] [LSF] Termine nato nell'ottica in relazione alla capacità di un sistema ottico di fornire immagini ingrandite rispetto agli oggetti e poi estesosi ad altre discipline, con lo stesso signif.: per es., i. di un pantografo. ◆ [OTT] I. angolare di un sistema ottico: relativ. a due punti coniugati dell'asse ottico, il rapporto tra l'angolo formato dai raggi emergenti dal sistema e concorrenti nel punto immagine e quello formato dai corrispondenti raggi incidenti sul sistema dal punto oggetto (v. sistemi ottici: V 314 d); si tratta di una grandezza adimensionata, che è maggiore di uno per sistemi che effettivamente ingrandiscono e minore di uno per quelli che invece impiccoliscono. ◆ [OTT] I. di un sistema ottico: per un sistema destinato ad aiutare la visione (telescopio, microscopio e simili), capacità che il sistema ha di formare sulla retina dell'occhio immagini più estese di quelle che darebbe la visione diretta, o, come si dice, a occhio nudo, e questo è l'i. visuale (v. oltre); per strumenti destinati a dare immagini reali (proiettori, macchine fotografiche e simili) è il rapporto tra grandezze cor-rispondenti riferentisi all'oggetto e all'immagine reale fornita dal sistema: i. angolare e i. lineare, il quale ultimo (precis., l'i. lineare trasversale) è quello cui di norma ci si riferisce (v. oltre). ◆ [OTT] I. lineare di un sistema ottico: il rapporto tra la lunghezza di un segmento nel piano immagini e quella del segmento coniugato nel piano oggetti (i due piani sono ortogonali all'asse ottico del sistema e per questo si parla di i. lineare trasversale); accanto a questo, che è l'i. per antonomasia ed è detto anche rapporto di similitudine, si considera, ma meno comunem., l'i. lineare longitudinale, definito analogamente ma per due segmenti paralleli all'asse ottico (v. sistemi ottici: V 314 c). In ogni caso, si tratta di una grandezza adimensionata, che può essere maggiore oppure minore di uno a seconda che il sistema, rispettiv., ingrandisca oppure impiccolisca; in partic., l'i. trasversale può essere positivo oppure negativo a seconda che l'immagine sia, rispettiv., capovolta oppure dritta rispetto al-l'oggetto. ◆ [INF] I. vincolato: v. forme, risconoscimento delle: II 682 d. ◆ [OTT] I. visuale di un sistema ottico: riguarda soltanto gli strumenti ausiliari per la visione (telescopi, microscopi, lenti d'i. e simili) ed è il rapporto tra l'angolo α' sotto il quale appare l'immagine dell'oggetto all'oculare dello strumento (schematizzato con una lente nella fig.) e l'angolo α sotto il quale l'oggetto sarebbe visto a occhio nudo. Tale i. varia, a parità di altri condizioni, con la distanza dell'oggetto; questo fatto è chiaramente irrilevante per i telescopi (oggetti a distanza infinita) e per i microscopi (oggetti a distanza fissa), ma ha una certa importanza per definire uniformemente l'i. visuale di lenti d'i. e di oculari; nel caso di questi ultimi sistemi è stato introdotto l'i. convenzionale, o commerciale, per il quale si conviene che l'oggetto sia quasi nel piano focale anteriore del sistema e l'occhio sia alla cosiddetta distanza della visione distinta, assunta convenzionalmente pari a 250 mm; così, risulta che tale i. visuale vale 250/f, essendo f la distanza focale del sistema, espressa in mm e che quindi convengono distanze focali molto piccole (in effetti, siccome al diminuire di f aumentano molto le varie aberrazioni, non conviene scendere sotto circa 30 mm, avendosi dunque un i. pari a circa 8). L'i. è espresso in vari modi, oltre che semplic. come numero; molto usuali sono, per es., scritture come 20╳, ╳20, 20 ingr., ingr. 20 per indicare che l'i. del sistema considerato è 20. Si usa anche esprimere l'i. in diametri (per es., i. di 20 diametri); tale uso, che non è da incoraggiare, deriva dal-l'astronomia, in quanto se si osserva un oggetto sferico di diametro D con un telescopio di i. I, esso appare all'occhio come se il suo diametro fosse ID. ◆ [OTT] Lente d'i: nome corrente di una semplice lente sferica convergente usata per osservare, ingranditi, oggetti minuti; come detto poco sopra, l'i. visuale massimo conseguibile è all'incirca 250/f, essendo f la distanza focale, in mm. Se ne hanno di vari i. e con supporti assai vari; alcuni supporti hanno, incorporata, una lampadina elettrica a pila per illuminare l'oggetto osservato.