ingombro
Ricorre solo in Pg XXXI 142 Chi palido si fece sotto l'ombra / sì di Parnaso... / che non paresse aver la mente ingombra, / tentando a render te...? (il divino splendore di Beatrice). Il Landino mette in risalto il valore proprio del termine (" mente occupata e ingombra d'altre cose "; v. INGOMBRARE), mentre altri commentatori preferiscono rilevare quello figurato: " idest obscuram, obumbratam " (Serravalle); " grave e non pura " (Tommaseo).
Altri intendono estensivamente: " impedita e imbrigada e manchevole ", Lana; " oppressam idest obscuram, obumbratam ", Serravalle; e tra i moderni il Chimenz: " confusa e impacciata "; Sapegno: " chi non si rivelerebbe incapace ".
Il Tommaseo, con sfumatura diversa di significato, interpreta " grave e non pura ".