INGINOCCHIATOIO (fr. agenouilloir, prie-Dieu; sp. reclinatorio; ted. Betschemel; ingl. kneeling-desk, prie-Dieu)
Piccolo mobile formato da un gradino su cui inginocchiarsi e da un leggio per sostenere il libro di preghiere. Cominciò a essere usato sulla fine del sec. XV. Anteriormente la preghiera era fatta o in piedi o in ginocchio sul pavimento o su un cuscino, dinanzi a un leggio. Quest'uso durato fino al '400 - e in Francia anche più tardi - universalmente testimoniato dalle innumerevoli rappresentazioni dell'Annunciazione, venne in Italia sostituito, negli ultimi anni del sec. XV, dall'inginocchiatoio che unì i due elementi: piano per inginocchiarsi e leggio per i libri, presentando anche un piccolo armadio con uno sportello laterale per conservare i libri di preghiera, o un cassetto. Prima, fu di linee semplici e austere e decorato soltanto da modanature, da tarsie, da qualche scultura (inginocchiatoio nel Victoria and Albert Museum di Londra), poi nel sec. XVII l'inginocchiatoio partecipò al ricco sfarzoso mobilio delle cappelle chiesastiche e private ed ebbe forme assai ampie e ricchezze di fregi, di sculture e d'intarsî. Nel sec. XVIII si ebbero inginocchiatoi in legno dorato e scolpito. Nel sec. XIX e XX ripresero forma modesta, costituita dagli elementi indispensabili per l'uso.
V. tavv. LXXV e LXXVI.
Bibl.: Viollet-le-Duc, Dict. raisonné du mobilier franåais, Parigi 1858; W. Bode, Die italienischen Hausmöbel der Renaissance, Lipsia 1920; G. Morazzoni, Il mobile veneziano del '700, Milano 1927; F. Schottmüller, Wohnungskultur und Möbel der ital. Renaissance, 2ª ed., Stoccarda 1928; H. Havard, Dict. de l'ameublement et de la décoration, ecc., Parigi s.a.; M. Tinti, Il mobilio fior., Milano s. a.; G. Ferrari, Il legno e la mobilia nell'arte ital., Milano s. a.