ingegneria dei processi correnti
Metodi e strumenti con cui un’impresa ridisegna, in modo integrato, la struttura dei propri processi produttivi, informativi e decisionali. Uno degli elementi di complessità dei moderni sistemi organizzati è la possibilità che decisioni prese in punti diversi siano fortemente interdipendenti. In questo caso il problema che si pone è come gestire i processi relativi che si riferiscono a eventi separati ma che, tipicamente, variano nel tempo e si influenzano reciprocamente. In un tale contesto prendere decisioni è compito particolarmente difficile. L’ingegneria dei processi correnti, così come, per altri versi, l’ingegneria simultanea, può essere una metodologia che aiuta ad affrontare queste situazioni. Essa incorpora in sé due approcci che possono considerarsi, in qualche modo, paralleli: l’ingegneria di processo e la gestione del cambiamento. L’ingegneria di processo utilizza l’ingegneria dei sistemi per definire e implementare i processi in gioco, anche in un’ottica di futuri aggiustamenti. La gestione del cambiamento è uno strumento per far comprendere la necessità di cambiare e la direzione secondo cui occorre ridisegnare i processi. Esso, pertanto, chiama in causa il concetto di reingegnerizzazione. Infatti, una volta nota la mappa dei principali processi che descrivono l’organizzazione e le relazioni tra di essi, occorre creare una loro rappresentazione che ne evidenzi i legami e ne permetta il confronto in termini di misura delle prestazioni rispetto alle migliori soluzioni conosciute. Questo confronto è essenziale per sperare di ridurre la differenza tra ciò che viene fatto correntemente e ciò che sarebbe possibile fare. La reingegnerizzazione dei processi è la strada per rispondere positivamente a questa esigenza. Con essa si intende un radicale intervento di ristrutturazione organizzativa, volto a ridefinire i processi aziendali, facendo leva sull’analisi del valore delle attività che li costituiscono. In questo modo è possibile misurare il valore reale che le attività (e quindi i processi) aggiungono all’organizzazione in termini di produttività. Naturalmente, per fare questo, occorre, preliminarmente, analizzare a fondo i processi correnti e, partendo dai risultati che si vogliono ottenere, ridisegnarli accompagnandoli con tutta una serie di azioni di supporto, anche di tipo culturale e formativo, in grado di promuovere il cambiamento richiesto per sostenerli. I vantaggi di questo approccio sono diversi e di varia natura. In particolare si ottiene una semplificazione del lavoro e una drastica riduzione dei colli di bottiglia, con positive ripercussioni sulla possibilità di prendere decisioni adeguate e quindi sulla capacità di controllo dell’organizzazione.