INFIORESCENZA (XIX, p. 209)
Anche recentemente le i. sono state molto studiate: tipo di i. delle singole famiglie, di generi, di specie; ordinamento in un sistema dei numerosi tipi di i. che si notano nelle Angiosperme; filogenesi dei varî tipi. Spesso in questi studî è stato considerato lo sviluppo ontogenetico.
Alle teorie meno recenti si sono aggiunte quelle di H.W. Richett (1944), di H. M. Lawrence (1955), di W. Troll (1950) e di altri, senza che si sia giunti tuttavia a una conclusione universalmente accettata. Delle classificazioni antiche è ancora accolta da parecchi quella di L. Čelakovsky (1891) che in base a considerazioni filogenetiche raggruppa le i. in 3 tipi: i. tirsoidi, botritiche (= racemose) e cimose; queste ultime comprendono il dicasio e il monocasio, mentre il pleiocasio è ascritto alle tirsoidi, le quali hanno per lo più un fiore terminale e sono distinte per il grande numero degli assi laterali: esse comprendono il tirso o pannocchia in senso stretto, il corimbo-tirso, l'antela e il pleiocasio (v. fig.). Secondo alcuni la i. primitiva, dalla quale si sarebbero svolte, in gran parte per riduzione, gli altri tipi, sarebbe la pannocchia, secondo altri invece nelle Angiosperme primitive il fiore era sempre terminale e unico, e le i. si sarebbero svolte per aggiunta di altri fiori; infine secondo altri studiosi ancora, i diversi tipi sarebbero derivati dal dicasio; per mancanza di fossili tutte queste teorie sono puramente ipotetiche.
L'interpretazione di molte i. è difficile o in seguito all'aborto di qualche asse o perché vi si inseriscono fiori o i. parziali accessorie, che si formano al disopra, al disotto o di lato degli assi laterali, o per l'assenza delle bratte, ecc. Del resto la distinzione di i. racemose e cimose non è tanto sicura, giacché vi sono dei termini intermedî e spesso, mentre l'asse principale è racemoso, gli assi laterali sono cimosi. L'indicazione esatta del tipo d'i. di una specie o di un genere o di una famiglia ha importanza sistematica; viceversa spesso, particolarmente nelle descrizioni dei sistematici, il tipo d'i. è indicato in modo inesatto o molto vago, per es. come pannocchia, ombrella, spiga o capolino, senza che sia aggiunto se si tratta d'i. racemosa o cimosa; così l'ombrella del genere Allium è in realtà un capolino di bostrici, quella del genere Coronilla (Leguminose) è del tipo racemoso, mentre quelle delle Ombrellifere, delle Primole, ecc. è del tipo cimoso; l'amento delle Betulle è una spiga di dicasî e così via.
In base alla distinzione delle i. in racemose e cimose a seconda che nelle prime l'asse o gli assi non terminino con un fiore, al contrario di quanto si ha nelle cimose, si può avere un racemo, un'ombrella, un capolino, ecc. del tipo racemoso e corrispondentemente del tipo cimoso (racemo pleiocasico di Berberis, per es.).
Interessante è anche la grande differenza che si nota nella grandezza delle i. e nel numero dei fiori; per es., certe Artemisie, come il seme santo, hanno i. di pochi mm con 3-4 fiori, mentre la Fourcroya longaeva, Agavacea del Messico, ha uno stipite alto parecchi metri che termina con una pannocchia lunga più di 10 m, con circa 1.500.000 fiori.
Bibl.: W. Troll e H. Weber, in Fortschritte der Botanik, XIV, XVII e XX, Berlino 1953, 1955 e 1959; W. Troll, Praktische Einführung in die Pflanzenmorphologie, parte 2ª, Jena 1957, pp. 228-408.