infiammabilità Proprietà dei combustibili liquidi o gassosi di emettere al di sopra di una certa temperatura (punto di infiammabilità) vapori che, mescolati con aria, si accendono in presenza di una fiamma.
Si determina di solito riscaldando una piccola quantità di combustibile in un recipiente chiuso e osservando quando la miscela di gas e aria, portata a contatto di una fiammella, si incendia con una piccola detonazione. Perché un combustibile liquido o gassoso si infiammi occorre che la composizione della miscela sia compresa entro certi limiti (limiti di infiammabilità), come risulta dalla tabella nella quale sono riportati i limiti inferiore e superiore di i. di vari combustibili (percentuale in volume, con aria a pressione normale). Ciascun gas o vapore può infiammarsi ed esplodere solo se si trova mescolato all’aria in una percentuale compresa fra i due citati limiti. In ossigeno puro anziché in aria, il limite inferiore di i. è all’incirca lo stesso, mentre quello superiore risulta notevolmente maggiore (per l’idrogeno 94, per il metano 59 ecc.). I limiti si ampliano se il sistema considerato si trova a pressione o a temperatura superiori a quelle normali.