inebriare
Ricorre sempre in senso metaforico, a indicare " l'estraniarsi dei sensi " dalla realtà quotidiana, causato per lo più da una sensazione piacevole.
Con riferimento al senso dell'udito, in Pd XXVII 3 m'inebrïava il dolce canto; a quello dell'odorato, in XXX 67 inebrïate da li odori; al senso della vista (ma qui la sensazione è di stordimento doloroso), in If XXIX 2 la molta gente e le diverse piaghe / avean le luci mie... inebrïate. Inserito in un contesto più delicatamente spirituale, in Vn III 2 presi tanta dolcezza, che come inebriato mi partio da le genti, indica l'obliarsi del poeta in occasione del primo incontro con Beatrice: " rapito (c'è nell'aggettivo una suggestione biblica) ", Pazzaglia. Pronominale, in Cv III VIII 14 s'inebria l'anima, esprime esaltazione intellettuale di fronte ai sommi veri della filosofia. V. EBRIETÀ.