informatica, industria
Insieme delle aziende che fabbricano calcolatori e di quelle che si dedicano alla produzione di apparecchiature e software destinati a organizzare e gestire un flusso di informazioni in senso ampio. L’industria i. nacque a metà del 1900, con la commercializzazione dei primi esemplari di elaboratori. Inizialmente fu dominata da poche grandi aziende multinazionali, spesso statunitensi, impegnate nella produzione di grandi centri di calcolo, con postazioni individuali necessariamente a essi collegate. Un profondo cambiamento nell’industria i. mondiale si realizzò in modo repentino a partire dagli anni 1980, grazie alla diffusione dei microelaboratori (o personal computer), macchine monoutente, intelligenti, che potevano essere collegate tra loro da una rete per lo scambio di informazioni. Se, fino alla fine degli anni 1970, fra le imprese i. prevaleva per dimensioni l’IBM (➔), la rapida crescita della domanda aprì successivamente nuove possibilità alle aziende più innovative: esempi noti sono la Apple, avviata in un garage da tre amici e diventata protagonista della scena mondiale, e la Microsoft, software house balzata rapidamente ai vertici del settore. Tuttavia, la comparsa di nuovi e più agguerriti produttori ha determinato progressivamente un restringimento dei margini di profitto e una maggiore instabilità per le grandi aziende. Questo processo ha influito sia sulla ripartizione geografica della produzione, con una crescita dell’importanza delle imprese asiatiche, sia sulla definizione stessa di un settore che ha aumentato la propria interazione con altre industrie come, per es., la telefonia mobile e la domotica.