INDUISMO (XIX, p. 147)
Nel mondo contemporaneo, l'immensa congerie di dottrine e tradizioni che si raggruppano sotto la designazione comprensiva di "Induismo" è sottoposta alle sollecitazioni crescenti che provengono dal modo di vita laico, di matrice occidentale (specialmente nei grandi centri), e alla sfida della visione scientifica del mondo, cui gli studiosi indiani hanno dato e danno contributi creativi in diversi settori dello scibile. In contrasto con il netto rifiuto del proselitismo che ha caratterizzato da sempre i sostenitori tradizionali del Sanātana-dharma, una fruttuosa opera di divulgazione degli aspetti più salienti della spiritualità indiana si sta svolgendo - da parte di scuole più o meno recenti - specialmente negli Stati Uniti e in alcune nazioni europee. In India, la politica decisamente non-confessionale del nuovo stato indiano (Bhārat) non ha mancato di provocare conseguenze - talvolta anche gravi - specialmente nei confronti della vita religiosa dei grandi centri templari e delle scuole d'ispirazione vedica, che operano fra difficoltà sempre crescenti. L'ortodossia Smārta (da Smṛti = tradizione) è rappresentata ancor oggi dai Jagadguru ("Maestri del mondo") dei diversi cenobi fondati da Śaṅkara, che si dedicano alla conservazione e alla diffusione degl'insegnamenti del Vedānta non-dualistico e della tradizione brahmanica. Fra di essi, si segnalano in modo particolare le figure di Śrī Candraśekhara Bhāratī (1892-1954), del Matha di Śṛṅgeri, e di Śrī Candraśekharendrasarasvatī (nato nel 1894), del Matha di Kāñcī. Dal Matha di Badarīnātha proviene il Maestro Maheśa, che ha ottenuto larghissimo seguito e ha creato cinque organizzazioni internazionali, tra cui lo Spiritual Regeneration Movement, fondato a Madras nel 1958, e la Maharishi International University, che è stata fondata nel 1971 e ha attualmente sedi in Svizzera, Germania, Svezia, Danimarca, Francia, Stati Uniti, oltre che, naturalmente, in India. Sempre nell'ambito della tradizione vedantica advaita, merita una particolare menzione il Maestro Ramaṇa (1879-1959), il quale non è legato ad alcun Matha śaṅkariano, ma è tuttavia un noto e validissimo esponente di questa dottrina. Un'impronta tipicamente missionaria caratterizza l'attività della Rāmakṛṣṇa Mission, cui fa capo una rete d'istituzioni assistenziali e culturali in India: tale organizzazione ha promosso anche centri di studio in paesi occidentali, quali gli Stati Uniti, l'Inghilterra, la Francia e la Svizzera. Nell'ambito del Vedānta visnuita, ha ottenuto un certo successo la predicazione dello svāmin Śrīla Prabhupāda, appartenente alla scuola bengalese di Caitanya e fondatore della International Society for Krishna Consciousness, particolarmente attiva negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Francia. Fra i filosofi indiani contemporanei, uno dei più originali e illustri è senza dubbio Aurobindo Ghosh (1872-1950), notissimo anche in Occidente: pensatore di formazione europea, in gioventù fu assai impegnato politicamente. La sua opera di guida spirituale è proseguita oggi - anche per i discepoli occidentali - dallo Śrī Aurobindo Āśram di Pondicherry. Numerose sono oggi in India le scuole, altrettanto numerosi i maestri che in modi e con tecniche diverse impartiscono gl'insegnamenti dello Yoga, ottenendo largo successo in tutto il mondo: è il caso dello svāmin Yogānanda (1893-1952), discepolo del bengalese Yukteśvara e fondatore della Self-Realization Fellowship, che ha una delle sue sedi principali a Los Angeles. Nello stesso ambito, è attuale e viva la popolarità del "maestro fanciullo" (Balaguru), nato nel 1957, fondatore della Divine Light Mission, e venerato sotto il nome di Guru Mahārāj jī. Figura di grande prestigio, soprattutto in territorio indiano, è quella del Maestro Satyanārāyaṇa Sai Bābā (n. 1926) di Puttaparthi (India del Sud), venerato per i numerosi prodigi che gli vengono attribuiti e che costituiscono il tratto saliente della sua personalità. Ai suoi insegnamenti s'ispirano diverse organizzazioni di servizio sociale dipendenti dallo Sri Sathya Sai Central Trust. Un posto a parte occupa, per il personalissimo messaggio di cui è portatore, Jiḍḍu Kṛṣṇamūrti (nato nel 1896) il quale, formatosi alla scuola della Società teosofica (che lo riverisce tuttora come maestro), se ne dissociò ben presto.
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