INDOVINELLO
. Si chiama più comunemente con questo nome l'enimma (v.) popolare, breve, riferentesi a cose comunissime.
Folklore. - L'indovinello popolare ha generalmente struttura metrica, e comincia con una formula che varia da luogo a luogo (Indovina, indovinaglia in Sicilia, Cosa, cosella in Lucania; Devine devinaille in Bretagna, Adivina adivinanza in Andalusia, ecc.). A seconda del tipo si chiama: dubbio, quando contiene molteplici proposte e risposte; acchiapparello, quando serve ad "acchiappare" (burlare) con una seconda proposta chi ha fatto la prima; passerotto, quando fa pensare l'interrogato a tante cose diverse, mentre la risposta è semplice e naturale. Comunemente è descrittivo, ma può essere anche narrativo (indovinello-storia), e nell'una e nell'altra forma può trovarsi intercalato in un racconto, in una facezia, in una fiaba, se pure il racconto non abbia come motivo centrale l'indovinello stesso e la sua soluzione (ted. Ratselmärchen; sp. cuentos de adivinanza). L'uso di questo componimento è universale, presso i popoli antichi e gli odierni incivili dell'Africa, dell'America, dell'Oceania, ma non sempre ha carattere di divertimento. Da alcune tradizioni popolari si rileva che agl'indovinelli venne talvolta attribuito un carattere ordalico, onde la soluzione faceva guadagnare la vita al condannato a morte, ottenere la remissione del debito all'individuo insolvibile, una sposa d'alto lignaggio a un uomo povero o di modesti natali.
L'origine è oscura. Il Tylor vorrebbe riportarla al periodo mitico dell'umanità, quando alcune espressioni relative a fatti e fenomeni naturali avrebbero acquistato significato simbolico col passare di bocca in bocca e di generazione in generazione.
Bibl.: E. B. Tylor, Primitive culture, Londra 1871; G. Pitrè, Indovinelli, dubbi, scioglilingua del popolo siciliano, Torino-Palermo 1897; P. Sebillot, Le folklore, Parigi 1919; R. Lehmann-Nitsche, Adivinanzas rioplatenzes, in Boletin Acad. nac. de ciencias de Córdova, XX (1915).