INDIZIONE
. Si designa con questo nome un ciclo o periodo cronologico di 15 anni - che sembra essere stato introdotto in Egitto - che dal sec. IV in poi ha dato luogo ad una delle più importanti note croniche dei documenti sia in Occidente sia in Oriente. L'anno di partenza per il computo delle indizioni cade nel tempo di Costantino il Grande, e precisamente nel 313 d. C., che è l'anno 1 di una indizione, di cui il 314 è l'anno 2, e così via fino al 327 che è l'anno 15. Dopo di ciò si ricomincia da capo, sicché il numero di ordine, che spetta ad un qualsiasi anno nella sua indizione, o, come si suol dire più semplicemente, la sua indizione, si trova aggiungendo 3 al numero dell'anno considerato rispetto all'era volgare e prendendo il resto della divisione del numero così ottenuto per 15. Se questo resto è nullo, l'indizione è 15. Così è 15 l'indizione del 1932 perché 1932 + 3 è divisibile per 15, mentre quella del 1900 è stata 13, resto della divisione di 1900 + 3 per 15.
Importa avvertire che il giorno da cui si facevano cominciare le indizioni (e quindi i loro singoli anni) non era sempre il 1° gennaio, bensì un altro giorno, diverso secondo i luoghi e secondo i tempi. Si ebbero cosi l'indizione greca o costantinopolitana (inizio al 1° settembre), la senese (inizio all'8 settembre), la bedana o costantiniana o cesarea (inizio al 24 settembre), la romana o pontificia (inizio al 25 dicembre o, più spesso, al 1° gennaio). Quest'ultima indizione, largamente usata in Occidente dal secolo IX in poi, si è sempre più generalizzata nei tempi moderni, ed è la sola che si conservi nei computi del calendario ecclesiastico.