individuare
Come termine tecnico del linguaggio filosofico nel senso di " conferire i caratteri distintivi di individuo ", ricorre due volte in Cv III VI 6 se essa umana forma, essemplata e individuata, non è perfetta, non è manco de lo detto essemplo, ma de la materia la quale individua. Il tutto vale: se la forma umana, derivata da un modello esemplare o archetipo (essemplata, v. FORMA) e partecipata in un singolo individuo (individuata: cfr. Tommaso In lib. de Causis ad prop. 4 " formae enim sensibiles participatae in diversis individuis sunt formae individuatae ") non risulta perfetta, ciò non è dovuto a manchevolezza, imperfezione, di quel modello esemplare (non è manco de lo detto essemplo) che è di per sé regola invariabile ed eterna, ma della materia che a quella forma conferisce i caratteri propri di individuo (la quale individua; dice Bonaventura [Sent. II 3 1 2 3]: " de individuatione... fuit contentio inter philosophicos viros. Quidam enim innitentes verbo Philosophi dixerunt, quod individuatio venit a materia, quia individuum supra speciem non addit nisi materiam. Et hoc ponebant, quia dixerunt, universalia solum dicere formas ") e che è più o meno ben disposta a riceverla.