indeterminazione
indeterminazióne [Der. del lat. indeterminatio -onis "mancanza di determinazione, di precisione", dal part. pass. indeterminatus di indeterminare, comp. di in- neg. e determinare "fissare i confini", che è da terminus "confine, limite"] [ANM] I. di una funzione: il fatto che la funzione sia indeterminata per certi valori della variabile o delle variabili indipendenti; per es., la funzione z=x/y assume la forma indeterminata 0/0 per x=y=0 , il punto (0,0) chiamandosi punto di indeterminazione. Si hanno i. essenziali e i. apparenti, queste ultime potendo essere rimosse con opportune operazioni; per es., la funzione z=(x2+ xy)/x ha nel punto (0,0) un'i. apparente (z₀=0/0), in quanto la divisione per x porta alla funzione x+y, che non è indeterminata nel detto punto (z₀=0). ◆ [MTR] I. di una misura: il fatto che una misura non è determinata, cioè esatta, in quanto inevitabilmente affetta da errori di vario tipo; talora (anche indeterminatezza) sinon. di imprecisione (←). ◆ [MCQ] [FAF] Principio di i., o di Heisenberg: uno dei principi fondamentali della meccanica quantistica, formulato da W. Heisenberg nel 1927; nel suo enunciato generale, afferma che in generale non è possibile determinare con esattezza il valore di due osservabili associate a due operatori tra loro non commutanti; in partic., non è possibile conoscere contemporaneamente e in maniera esatta la posizione e la quantità di moto di una particella: v. meccanica quantistica: III 710 c e misura in meccanica quantistica, teoria della: IV 7 e sgg. Il principio, estrapolato al di là dello specifico campo in cui fu enunciato, è stato posto da alcuni alla base di revisioni filosofiche ed epistemologiche del concetto di causalità. In effetti, fin dal loro apparire le descrizioni quantistiche hanno diviso filosofi e scienziati in due opposte correnti: la prima (N. Bohr, W. Heitler e la scuola di Copenaghen) sosteneva che, in forza del principio di complementarità prima e di quello d'i. poi, non fosse più possibile una descrizione della realtà rigidamente ancorata ai dettami del determinismo e della causalità classica, mentre la seconda (facente capo a A. Einstein) sosteneva che la meccanica quantistica è una teoria incompleta e comunque incapace di mettere in crisi il principio di causalità. Queste due posizioni sono andate progressivamente perdendo la loro irriducibilità; una corretta impostazione epistemologica della questione sembra essere quella, fatta proprio dallo stesso Heisenberg, che sconsiglia l'estrapolazione del principio d'i. dal campo della meccanica quantistica per farne la base di una metateoria di tipo filosofico. ◆ [MCQ] Relazione di i.: lo stesso che principio di i., spec. nella sua formulazione analitica (v. sopra).