indarno
L'avverbio ricorre sia in prosa che in poesia, spesso nel comune significato di " inutilmente ": Cv II XIV 18 l'altre scienze... indarno sarebbero scritte; I I 12, III XV 8 e 9; If XXX 67 Li ruscelletti... / sempre mi stanno innanzi, e non indarno; Pg XIV 20, XXXI 63, Pd XXIII 51, XXVIII 57. In If XIII 150 que' cittadin che poi la [Firenze] rifondarno / ... avrebber fatto lavorare indarno, il Mattalia considera lavorare infinito sostantivato. In Pg III 48 e Pd XIII 121 è usata la forma aferetica 'ndarno.
Il sintagma ‛ essere i. ' significa " essere inutile ": Vn XXXVII 5 Potrebbe [il sonetto]... ricevere più divisioni, ma sariano indarno; Cv II XIV 17; Vn XIV 14 lo mio parlare dichiarando sarebbe indarno, o vero di soperchio.
Si veda anche ‛ stare i. ', per " stare ozioso " (Parodi, Lingua 388), come spiega D. stesso: certi filosofi ... credettero... essere tante queste [creature, gli angeli], quante circulazioni fossero ne li cieli, e non più, dicendo che l'altre sarebbero state etternalmente indarno, sanza operazione (Cv II IV 3); analogamente: s. Francesco, per non stare indarno, / reddissi al frutto de l'italica erba (Pd XI 104).