INCOERENZA
. Disordine atassico del pensiero o della parola, che si riscontra in certi stati demenziali o in processi dissociativi cronici (schizofrenia, demenza precoce). A sentire questi malati, si direbbe che siano confusi, e invece essi sono presenti a sé stessi e bene orientati; il disordine del pensiero dipende da irregolarità dell'associazione, come se qua e là sulle vie associative s'incontrassero degli ostacoli. Il disordine è sempre più accentuato nel campo delle immagini astratte: difatti gli ammalati sono capaci di rispondere esattamente a domande semplici e d'intercalare correttamente nei loro discorsi frasi a contenuto concreto; e del resto il fatto che talvolta sono bene ordinati e capaci di lavoro, mostra che il disordine non è esteso a tutti i campi dell'ideazione. Se vi è disordine nelle idee, vi è disordine nella parola; ma talvolta il linguaggio presenta una dissoluzione più accentuata di quella del pensiero: il linguaggio è ridotto a una vera insalata di parole che si susseguono senz'ombra di significato, mentre il contegno è abbastanza ordinato, tanto che gli ammalati possono essere lavoratori docili e attivi.
Come incoerenza talora si qualifica l'instabilità affettiva che conduce a un contegno pieno di contraddizioni: può dipendere da uno stato di apatia fondamentale, da eccesso di suggestionabilità, da mutamenti rapidi e profondi dell'umore. A questo tipo s'avvicina l'incoerenza nel senso comune della parola, deplorata come un difetto di carattere.