inchiesta e reportage
L'informazione che ricostruisce e descrive fatti e personaggi
L'inchiesta e il reportage sono importanti servizi di informazione giornalistica. L'inchiesta mette in luce particolari problemi sociali o vicende politiche di scottante attualità; il reportage, invece, racconta e descrive eventi importanti, come una guerra, oppure realtà o scenari lontani e poco conosciuti
Fine dell'inchiesta non è descrivere un fatto, ma indagare su di esso, ricercarne cause e spiegazioni, e spesso svelare ciò che è nascosto, portando alla luce aspetti e circostanze ignote ai più, o che qualcuno vuole occultare. Nell'inchiesta la notizia non è il fatto, ma ciò che sta dietro il fatto. Come dice la parola stessa ‒ inchiesta deriva dal latino inquirere, che significa "fare domande sistematiche e minuziose per conoscere qualcosa" ‒ l'inchiesta è un'indagine per ottenere chiarimenti, informazioni, spiegazioni, per scoprire una qualche verità.
In senso stretto, l'inchiesta per eccellenza è quella giudiziaria. Ma, lo scopo e i metodi usati nelle indagini giudiziarie sono per molti versi gli stessi utilizzati nel cosiddetto giornalismo d'inchiesta o investigativo. Nell'inchiesta il giornalista svolge il ruolo di un detective: interroga testimoni, confronta le dichiarazioni, studia tutto il materiale relativo al fatto in questione. Tanto è vero che spesso i procedimenti giudiziari hanno preso le mosse da importanti inchieste giornalistiche che hanno messo in luce scandali ed episodi di corruzione politica.
Prezioso strumento di informazione, il reportage giornalistico è un rapporto, un resoconto che documenta e descrive eventi, luoghi o situazioni. Il reportage ci offre un quadro di quello che succede in una certa parte del mondo o di una società, raccontandolo attraverso parole e immagini e consentendoci di osservare realtà o avvenimenti lontani, sconosciuti o difficilmente accessibili, registrati da un testimone diretto che vi partecipa in prima persona. In questo senso gli storici e i viaggiatori dell'antichità sono stati i primi reporter della storia: le Storie di Erodoto (5° secolo a.C.) o il Milione di Marco Polo (13° secolo), resoconti di viaggi in terre lontane e descrizioni di usi e costumi di popoli diversi, possono essere considerati gli antenati del reportage.
Per la sua natura descrittiva, il reportage ha spesso il valore di un testo letterario. Non a caso si sono cimentati in questo genere narrativo molti scrittori, come Ernest Hemingway: corrispondente durante la guerra civile spagnola e in Europa al seguito dell'esercito statunitense nella Seconda guerra mondiale, egli ha creato un vero e proprio 'stile da reportage', asciutto e senza retorica. Oltre che resoconti scritti, i reportage possono essere anche documentari fotografici o filmati, spesso di notevole valore artistico e di grande impatto.
Il reportage di guerra nacque nel 1854, quando il quotidiano inglese Times inviò il proprio corrispondente William Russel per seguire la guerra di Crimea tra la Russia e una coalizione guidata dalla Gran Bretagna. In quell'occasione venne usato per la prima volta in modo sistematico il telegrafo elettrico, inventato nel 1837. La Convenzione di Ginevra del 1949 tutelò i giornalisti inviati al fronte riconoscendo loro lo status di prigionieri di guerra. Nei conflitti 'senza regole' del 21° secolo, all'insegna della guerriglia e del terrorismo, il lavoro del reporter comporta gravi pericoli. Con lo scopo di difendere i giornalisti prigionieri e la libertà di stampa nel mondo è nata nel 1995 l'associazione Reporter senza frontiere.
Una delle più famose inchieste giornalistiche è stata quella sul caso Watergate condotta dal 1972 da Bob Woodward e Carl Bernstein, due cronisti del quotidiano Washington Post. Lo scandalo messo in luce dai due giornalisti determinò nel 1974 le dimissioni del presidente americano Richard Nixon, un fatto mai verificato in precedenza nella storia degli Stati Uniti. Woodward e Bernstein scrissero un libro sull'inchiesta, da cui il regista Alan Pakula nel 1976 trasse la sceneggiatura del film Tutti gli uomini del presidente, con Dustin Hoffman e Robert Redford.