imprenditore
Imprenditore è «chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio», come recita l’art. 2082 del codice civile.
La figura dell’i., come organizzatore di attività produttive da rivolgere al mercato, emerge nel Settecento. Sia R. Cantillon (1755) sia R.-J. Turgot (1766) individuarono la nuova centralità della figura di colui che prendeva in gestione proprietà, essenzialmente agricole, da una nobiltà che viveva di rendita, acquisiva lavoro salariato e rivendeva agli stessi rentiers le produzioni così realizzate. A. Smith ne enfatizzò il carattere di organizzatore del ciclo produttivo, mentre D. Ricardo ne definì il carattere di classe che raccoglie, acquisisce il lavoro, la terra e il capitale, per strutturare la produzione. La letteratura marxiana sottolinea quest’ultimo tratto, che si incentra su un profitto derivato dall’appropriazione impropria del plusvalore creato dal lavoro operaio (➔ anche marxista, teoria). La figura dell’i. tende ad appiattirsi all’interno della teoria marginalista, dove una teoria dell’offerta viene determinata come estensione della teoria della domanda.
Il carattere di i. come soggetto che assume su di sé il rischio dell’organizzazione della produzione e del mercato si delinea solo all’inizio del Novecento, per poi sfociare nei lavori di J.A. Schumpeter, che lo esalta come colui che innovando distrugge gli equilibri esistenti, per definire posizioni di potere di mercato più avanzate (➔ imprenditorialità). Il riconoscimento sociale di tale figura si radica in particolare nei Paesi anglosassoni, dove – come segnala M. Weber ‒ etica protestante e spirito del capitalismo (➔ p) si fondono nella nuova ideologia del capitalismo rampante. L’i. perde progressivamente la dimensione del singolo ‘capitano d’industria’, per assumere i connotati della tecnostruttura (➔), che governa in termini burocratici una complessa organizzazione di produzione e servizi. A.A. Berle e G.C. Means presentarono nel 1932 l’opera The modern corporation and the private property, che è stata per anni il punto di riferimento per gli studi sui comportamenti delle imprese manageriali (➔ impresa), quelle in cui la figura dell’i., come gestore, si distingueva dalla figura del proprietario delle attività produttive e di servizio. Seguendo questo indirizzo, si sono succeduti diversi filoni di ricerca, da quelli propriamente manageriali, a quelli più organizzativo-sociologici, a studi di economia industriale, incentrati sulle figure di i. sia di grandi sia di piccole imprese radicate in contesti distrettuali (➔ distretto industriale), caratterizzati da alta specializzazione produttiva. Rilevante è lo sviluppo di nuove attività in settori ad alta tecnologia in cui l’attività imprenditoriale si realizza in virtù di economie esterne, date dalla vicinanza di laboratori e facilities forniti da istituzioni universitarie di ricerca, che permettono la crescita di attività aventi alte barriere all’entrata (➔ barriera), date proprio dagli elevati livelli di educazione degli stessi i., e dalle dotazioni di capitale richieste per avviare l’attività d’impresa.