IMPASTO
Ceramica. - Si chiamano vasi d'impasto i vasi di terracotta usati nelle civiltà preistoriche europee (Neolitico, Eneolitico, Bronzo, Ferro), di fronte a quelli di argilla figulina pura plasmati dapprima nell'Oriente e poi nel mondo ellenico. Le stoviglie d'impasto, detto anche artificiale, sono formate con terra non depurata e cotte a fuoco libero senza l'aiuto del tornio; all'argilla fondamentale si aggiungono altre materie, varianti secondo i luoghi. Sono facilmente riconoscibili alle forme, allo spessore, al colore che varia secondo la cottura; e si possono suddividere in più categorie. Con la civiltà del bronzo, e massime nella prima età del ferro, la tecnica raggiunge notevoli progressi, sia nelle forme sia negli ornati; soprattutto a causa dell'introduzione di carbone triturato, spicca un vasellame nerastro che assume speciale importanza nell'ambiente italiano, tanto da legittimare, oltre all'imperfetta dizione di "bucchero indigeno", quella di impasto italico.
Bibl.: F. Barnabei, in Mon. Antichi Lincei, IV (1894), coll. 168-75 e 182-269; F. v. Duhn, in Ebert, Reallex. d. Vorgesch., VI, p. 51.