Uomo politico e scrittore croato, poi naturalizzato italiano (Turo Polje, Karlovac, 1824 - Roma 1912). Sostenitore di un programma di unificazione degli Slavi meridionali, nel 1861 fondò e diresse a Vienna il periodico Ost und West, sul quale prese posizione anche a favore del Risorgimento italiano. Costretto a lasciare la direzione del giornale dalle autorità asburgiche, si rifugiò a Torino (1863), ove, d'accordo con esponenti della diplomazia italiana, sostenne l'idea che, in caso di guerra contro l'Austria, si provocasse, con uno sbarco garibaldino, un'insurrezione degli Slavi asburgici, con un intervento nel conflitto anche della Serbia. Su incarico della diplomazia italiana, nel 1866 stampò a Parigi un opuscolo per incitare gli Slavi alla rivolta al momento dello sbarco garibaldino, progetto quest'ultimo che fu abbandonato per l'opposizione di La Marmora. Seguì più tardi (1869-70) dall'esterno, per conto del governo italiano, il concilio Vaticano I e nel 1873 pubblicò Pro populo Italico, in vivace polemica con lo scritto dello storico e diplomatico tedesco A. von Reumont, Pro Romano pontifice (1872). Cittadino italiano dal 1871, fu dal 1873 funzionario del ministero degli Esteri.