IMBIBIZIONE
. Nome dato a un gruppo di fenomeni, per i quali alcuni solidi assorbono dei liquidi, senza che questo assorbimento sia attribuibile a fenomeni chimici, e perciò senza che vi siano rapporti ponderali costanti tra la massa del liquido assorbito e quella del corpo assorbente. L'imbibizione differisce dall'igroscopicità, perché in questo secondo caso l'assorbimento avviene a spese di materia che si trova allo stato di vapore e non di liquido. A seconda del meccanismo secondo il quale ha luogo, l'imbibizione può essere capillare, osmotica e molecolare. L'imbibizione capillare è quella che ha luogo nelle masse pulverulente o porose, cioè munite di piccole cavità, vuote o ripiene di gas, che il liquido scaccia, penetrandovi per capillarità. Il fenomeno in questo caso non è accompagnato da variazione di volume del corpo assorbente, lo si osserva per esempio nella pomice, materiali laterizi e simili.
L'imbibizione osmotica invece ha luogo in corpi dotati di microscopiche cavità ripiene di sostanze solubili o diluibili dal liquido, che vi penetra attraversando le pareti semipermeabili che le limitano. Esempî d'imbibizione osmotica se ne hanno innumerevoli nei tessuti d'origine organica.
Infine l'imbibizione molecolare ha luogo in corpi non dotati di cavità, bensì costituiti di masse compatte ed è di solito accompagnata da aumento di volume, sebbene in generale il volume finale sia minore della somma dei volumi del corpo assorbente e di quello assorbito. Per un dato corpo l'imbibizione ha luogo in modo differente a seconda del liquido che assorbe, tanto che alcune sostanze possono assorbire in misura rilevante alcuni liquidi, ma non certi altri; per es., la gelatina assorbe l'acqua, ma non l'alcool.
Fisiologia. - I fenomeni d'imbibizione hanno una grande importanza nella fisiologia generale, data la natura colloidale del protoplasma vivente e la struttura speciale di molte altre parti costituenti delle cellule. Vi sono organismi viventi il cui corpo è costituito dal 90 e più di 90 p. 100 d'acqua quasi tutta d'imbibizione, che è in gran parte acqua interposta fra le molecole di sostanza solida (acqua di adesione) e in parte entra nella composizione delle molecole stesse (acqua di costituzione).
La capacità d'imbibizione e il coefficiente d'imbibizione dei corpi viventi si possono misurare con gli stessi metodi che la fisica insegna per i corpi morti: essi variano a seconda dello stato in cui si trova l'organismo nel quale si studiano, epperò sono più che mai sotto l'influenza delle condizioni esterne, specialmente della temperatura. Quando un protoplasma è messo in condizioni da perdere a poco a poco la sua acqua d'imbibizione (processo di disidratazione), oppone una resistenza sempre maggiore di mano in mano che il suo contenuto d'acqua diminuisce fino a un certo limite, al di sotto del quale o esso muore perdendo repentinamente ogni forza d'imbibizione, o passa allo stato di vita latente.
Con l'acqua d'imbibizione possono entrare nel protoplasma anche molte sostanze in essa disciolte.
Bibl.: F. Vlès, Cours de phys. biol., Parigi 1927.