illiquidita
illiquidità Proprietà del mercato delle attività finanziarie e reali, per cui esse non possono essere vendute (acquistate) rapidamente, se non ad ampio sconto (premio).
Nei mercati finanziari si usano come misure dell’i., per es., il differenziale denaro-lettera, la variazione di prezzo legata a un ordine unitario (price impact) o l’inverso del rapporto di turn over (➔). Nel mercato immobiliare l’i. è maggiore al crescere dell’attesa media tra l’immissione dell’offerta e il momento della compravendita.
L’i. si riduce al crescere della partecipazione al mercato di venditori e compratori con esigenze differenziate. È quindi legata alle caratteristiche dell’attività. La maggiore capitalizzazione di una società quotata è fonte di liquidità, perché attrae l’interesse di investitori istituzionali che piazzano ordini grandi e frequenti. A parità di capitalizzazione, un azionariato concentrato genera maggiore i. di uno disperso tra tanti risparmiatori. La standardizzazione delle caratteristiche di un’attività finanziaria ne aumenta la liquidità, perché rende più probabile l’abbinamento di un compratore e di un venditore. Al contrario, la peculiarità di ciascun immobile, insieme alla sua indivisibilità che richiede compratori con maggiore capitale, rende queste attività meno liquide dei titoli.
L’insider trading (➔) genera i. del mercato, se scoraggia la partecipazione degli investitori meno informati. Al contrario, le privatizzazioni – specie se attuate con campagne pubblicitarie – possono ridurla, portando sul mercato nuovi azionisti, oltre a nuovi emittenti di titoli. In aggiunta a queste e alle regole a favore della trasparenza, varie politiche cercano di combattere l’i., per es. centralizzando gli scambi, anziché consentendo la dispersione dei partecipanti in più mercati paralleli. Si ritiene, infatti, che l’economia non sia in grado autonomamente di raggiungere il grado ottimale di liquidità, a causa della sua natura di bene pubblico (➔ p). La presenza di un compratore addizionale sul mercato genera un beneficio anche ai venditori che hanno un’occasione in più di vendere rapidamente.
L’i. è connessa anche alla concorrenza sul mercato dell’intermediazione e alla tecnologia. Le commissioni sono maggiori in mercati oligopolistici rispetto a quelli competitivi. Esse scendono, in genere, quando si sviluppano le quotazioni e le vendite on line per agevolare il contatto tra agente e cliente.
L’i. presenta, infine, anche una componente ciclica, essendo maggiore nelle contrazioni piuttosto che nelle espansioni. Quando questa proprietà varia molto nel tempo, si dice vi sia un rischio i., cioè la possibilità che il mercato si asciughi improvvisamente. Se questo può avvenire simultaneamente per più attività finanziarie, allora i loro prezzi sono tali da incorporare un premio per questo rischio sistemico. La consapevolezza di tale pericolo è cresciuta con la crisi del 2008-11 caratterizzata da forte illiquidità. Essa ha portato i regolatori degli intermediari finanziari e assicurativi a richiedere accantonamenti ulteriori per fronteggiare queste emergenze.