ILLINOIS (A. T., 134-135)
Uno dei cinque stati centrali di NE. della Confederazione Nordamericana, il secondo fra questi per superficie (146.756 kmq.), il primo per popolazione assoluta (7.630.659. ab. nel 1930); il terzo dell'intera Unione; la densità di 52 ab. per kmq. è superata invece anche da quella del vicino Ohio. Il territorio, chiuso fra il Michigan e i corsi del Mississippi, dell'Ohio e del Wabash, limitato altrove da confini convenzionali, corrisponde a un ampio piano, inclinato verso SO., e consta di deposizioni diluvio-glaciali e alluvionali di considerevole potenza (da 10 a 150 metri), ammassate su un compatto zoccolo paleozoico. Verso N. e NO. il paesaggio si fa un poco più mosso e quasi collinare (ma non oltrepassa in alcun punto i 250 m. di altezza). Nella parte centrale il tono è dato dalla larga diffusione delle praterie piatte e senz'alberi. Per contro il bosco copre ancora aree notevoli nell'estrema cuspide meridionale dello stato (poco più di 1/4 della superficie complessiva), continuandosi lungo le maggiori correnti fluviali.
Il clima, temperato, è di tipo nettamente continentale, con inverni rigidi e nevosi (media di gennaio a Chicago, −4°,6), ed estati assai calde; caratteristica è la frequenza dei blizzards e dei tornados, questi ultimi spesso devastatori (una mezza dozzina all'anno in media).
L'Illinois è fra gli stati agricoli più ricchi dell'Unione. Base della sua economia sono la cerealicoltura e l'allevamento, che vi hanno assunto via via un ritmo sempre più intensivo e vi sono esercitati con metodi razionali, in accordo coi conseguente e del pari rapido sviluppo industriale. Le aziende agricole interessano l'85,7% del suolo coltivabile; senza essere più, come un tempo, il maggiore produttore di mais dell'Unione, l'Illinois figura con quantitativi cospicui così in questa come nelle colture del grano, dell'avena, dell'orzo, della segala, delle patate, ecc. Nell'allevamento prevalgono di gran lunga i suini, pei quali l'Illinois occupa il terzo posto fra gli stati della Confederazione (4,5 milioni di capi, circa, nel 1930), ma tutt'altro che trascurabile è il numero dei bovini (oltre 3 milioni di capi, di cui 1,1 vacche lattifere), degli equini e degli ovini. Il sottosuolo raccoglie ricchi depositi di carbon fossile (Williamson, Sangamon, St Clair; oltre 50 milioni di tonnellate annue), di petrolio (Litchfield, Montgomery), di ferro (3,7 milioni di tonnellate), di zinco, di galena (Galena, Elizabeth), di rame ecc.
Lo sviluppo straordinariamente rapido di Chicago, il centro più popoloso di tutto lo stato e insieme di tutta la Confederazione dopo New York, ha determinato qui una condizione particolarmente fortunata pel commercio dei generi di prima necessità (soprattutto cereali e carni), essendo l'Illinois divenuto, e rimanendo ancora, uno dei gangli della vita economica dell'Unione e per essa dei paesi che ne dipendono. La popolazione dello stato, che alla sua costituzione (1818) superava di poco le 50 mila anime, contava mezzo milione di abitanti nel 1840, oltre 1,5 nel 1860, 2,5 nel 1870, circa 5 nel 1900,6.485.000 nel 1920,7.630.654 nel 1930. Il suo aumento nell'ultimo decennio è stato relativamente esiguo (17,3%), sebbene superiore alla media dell'Unione (16,1%). L'elemento negro, l'1,8% nel 1920, vi è salito ora al 2,8%. Nel 1gz0 vivevano nell'Illinois oltre 200 mila Tedeschi, oltre 250 mila Polacchi, e circa 100 mila Italiani. La popolazione è ripartita pel 26% nell'agricoltura, pel 27% nell'industria e pel resto nel commercio.
L'Illinois non conta molti nuclei urbani popolosi; poco meno di 2/3 della popolazione vive in agglomerati superiori ai 2500 ab. Poche città oltrepassavano i 30 mila ab. nel 1930; le più notevoli (oltre, naturalmente, a Chicago) sono East St Louis (74.350 ab.), Peoria (104.970 ab.) e Rockford (85.860 ab.), centri agricoli e industriali (macchine agricole), Joliet (42.993 ab.), con grandi stabilimenti metallurgici, e Springfield (71.860 ab.), la capitale dello stato (industria dell'orologeria).
Storia. - La parte della vallata del Mississippi, che ora forma lo stato d'Illinois, fu esplorata dai Francesi nel sec. XVII. Pierre Radisson e Médard des Groseilliers arrivarono nel 1659 nella regione superiore del Mississippi e nel 1673 il gesuita Jacques Marquette giunse là dove attualmente si trova Chicago. Due anni dopo il Marquette con i suoi confratelli fondò una missione nel villaggio indiano di Kaskaskia, vicino all'attuale città di Utica. Ma solo nel 1720 vennero fondate su questo territorio le prime colonie permanenti, a Cahokia, a Kaskaskia e a Fort Chartres. L'influenza francese rimase predominante per quarant'anni, ma col trattato di Parigi (1763) la regione venpe ceduta all'Inghilterra.
Durante l'occupazione britannica i primi immigrati dalle colonie britanniche raggiunsero la vallata del Mississippi, seguendo la costa atlantica. L'Illinois venne annessa alla provincia di Quebec nel 1774; ma fu perduta dagl'Inglesi durante la guerra della rivoluzione americana. George Rogers Clark, incaricato dal governatore della Virginia Patrick Henry, s'impossessò di Cahokia e di Kaskaskia nel 1778 e di Vincennes (Indiana) nel 1779; e il trattato di pace del 1789 assicurò agli Stati Uniti questo territorio.
Organizzata come parte del Territorio di NE. nel 1787, l'Illinois divenne un territorio separato nel 1809 e fu accolto come stato nell'Unione nel 1818. La sua popolazione, cresciuta rapidamente dopo il 1815, era venuta in gran parte dagli stati meridionali e centrali; ma nella metà del secolo le contee nordiche furono occupate da emigranti venuti dalla Nuova Inghilterra e da New York. Questa diversa provenienza della popolazione ebbe le sue ripercussioni nell'atteggiamento dello stato di fronte alla questione della schiavitù, a favore e contro le richieste dei possessori di schiavi. Benché la costituzione dello stato vietasse la schiavitù, i Negri venivano tenuti come servi con un sistema di tirocinio che in realtà era un servizio forzato.
Verso il 1840 v'immigrarono i Mormoni, scacciati dal Missouri, e si stabilirono nella contea di Hancock, dove fondarono Nauvoo. Ma ben presto sorse contro di loro un'accanita opposizione e nel 1844 scoppiò la guerra civile, che si concluse con l'assassinio del fondatore della setta, Joseph Smith iunior, e con l'esodo dei Mormoni. L'Illinois rimase fedele all'Unione durante la guerra civile (1861-1865) nonostante le migliaia di votanti nelle contee meridionali, ostili al governo di Lincoln.
Il quarto di secolo che seguì alla guerra civile fu caratterizzato da strenui sforzi fatti dalla popolazione agricola dello stato per regolare le tariffe ferroviaríe e di magazzinaggio, per alleviare il peso delle imposte e per controllare le facilitazioni offerte dal sistema bancario e dal credito. I membri della società Patrons of Husbandry, conosciuti sotto il nome popolare di Grangers, sostenevano i candidati amministrativi che s'impegnavano ad aiutare gli agricoltori. Il movimento si espresse per mezzo di organizzazioni come p. es. l'Indipendent Reform Party, che nel 1874 trionfò nelle elezioni e compilò una serie di leggi per regolare l'esercizio delle ferrovie e il mercato del grano.
Un aiuto considerevole venne agli agricoltori dalle schiere operaie, rapidamente crescenti nei centri industriali dello stato. Benché non si giungesse mai a un'effettiva alleanza politica fra l'agricoltore e l'operaio, ambedue contribuirono a rendere forte il partito del popolo, che tenne fronte ai partiti repubblicano e democratico nelle elezioni presidenziali del 1892.
Durante il sec. XX le lotte politiche nell'Illinois si concentrarono soprattutto nella rivalità fra le sezioni rurali e le grandi comunità urbane, per quanto le esigenze strategiche di partito - per i repubblicani e i democratici - facessero spesso deviare da quell'atteggiamento. Negli affari interni dello stato i democratici hanno spesso tenuto fronte con successo ai repubblicani, pur predominanti. Nelle elezioni presidenziali, -eccettuate le campagne elettorali del 1912 e del 1932, l'Illinois fin dalla guerra civile ha votato sempre per il candidato repubblicano.
V. tavv. CLXI e CLXII.
Bibl.: Centenial History of Illinois, a cura di C. W. Alvord e altri, Springfield 1919-20, voll. 5. Altri studî di valore: C. E. Carter, Great Britain and the Illinois Country, Washington 1910; R. L. Schuyler, The Transition of Illinois to American Government, New York; E. G. Mason, Chapters from Illinois History, Chicago 1901; I. F. Mather, The Making of Illinois, Chicago 1931; J. F. Mather, The making of Illinois, Chicago 1917; D. C. Ridgley, The geography of Illinois, Chicago e Londra 1921; T. C. Pease, History of Illinois, Chicago 1925; G. W. Smith, History of Illinois and her people, Chicago 1927.