MEČNIKOV (Metchnikoff), Ilja Il′ič
Biologo russo, nato a Ivanovka (Charkov) il 16 maggio 1845, morto a Parigi il 15 luglio 1916. Nel 1864 fu a Giessen, alla scuola di zoologia di Th. v. Siebold e R. Leuckart; continuò i suoi studî a Napoli; nel 1870, a Odessa, conobbe A. Kovalevskij già assai noto per le sue ricerche di embriologia; ebbe una cattedra di zoologia nel nuovissimo istituto di Odessa, ma dovette allontararsi per ragioni politiche; nel 1883 a Messina si dedicò allo studio embriologico di forme marine e lo continuò a Vienna presso C. Claus. Qui, mentre attendeva a studî embriologici dello sviluppo degl'Invertebrati nelle larve trasparenti degli Echinodermi, fece le prime osservazioni fondamentali (Arb. Zool. Inst., Vienna 1883, V, 2), dalle quali dedusse la dottrina della fagocitosi. Tornò nel 1886 a Odessa e fu direttore della stazione batteriologica allora ivi fondata; nel 1888 entrò a Parigi all'Istituto Pasteur, del quale nel 1904 divenne secondo direttore. Nel 1908, insieme con P. Ehrlich, ebbe il premio Nobel.
Contributo fondamentale alle scienze biologiche portò il M. con la sua dottrina della fagocitosi (v.), particolarmente importante nella fisiopatologia dell'infiammazione (v.) e dell'immunità (v.). Pertanto i suoi studî iniziati nel campo delle scienze naturali (anatomia comparata, embriologia, antropologia) si portarono più direttamente in quello della patologia: fu tra i primi a descrivere le forme granulari e pleomorfe del bacillo tubercolare; nel 1903, insieme con E. Roux, dimostrò definitivamente la trasmissibilità sperimentale della sifilide dall'uomo alla scimmia e l'importanza profilattica della pomata al calomelano; enunciò una sua teoria della genesi della vecchiaia, attribuendola a tossine originate da fermentazioni batteriche nell'intestino crasso, circolanti nel sangue, le quali determinerebbero l'arteriosclerosi e, inoltre, un aumento del numero e un cambiamento della funzione dei macrofagi che fagociterebbero le cellule specifiche degli organi; questa distruzione sarebbe colmata dal tessuto connettivo. E detta teoria - della quale le ricerche istopatologiche dimostrarono il nessun fondamento - nel tentativo di modificare le putrefazioni intestinali, portò il M. all'introduzione della terapia dei íermenti lattici, particolarmente dello yoghurt bulgaro (v. colibacillo). Il M. infine studiò l'azione battericida del sangue, le tossine e le antitossine del colera, il problema della vaccinazione antivaiolosa.
Dei suoi scritti ricordiamo: Leçons sur la pathologie comparée de l'inflammation (Parigi 1892); Ätiologie und Prophylaxe der Infektionskrankheiten. Immunität (in Weyes Handb. d. Hygiene, Jena 1899); L'immunité dans les maladies infectieuses (Parigi 1901); La vieillesse (ivi 1903); Die Lehre von den Phagozyten und deren experimentelle Grundlagen (in Handb. d. pathog. Mikroorg., Jena 1904); Quelques remarques sur le lait aigri (Parigi 1905); Bactériothérapie, vaccination, sérotherapie (ivi 1908).
Bibl.: O. Metchnikoff, Vie d'E. M., Parigi 1920; A. Besredka, Histoire d'une idée: l'oeuvre de E. M., ivi 1921.